Figurano anche quattro tecnici del
comune salernitano di Capaccio Paestum e due funzionari della
Regione Campania tra le otto persone indagate dalla Procura di
Salerno che ha chiesto e ottenuto dal gip il sequestro della
struttura turistica "Resort Giglio sul Mare".
Il decreto è stato notificato agli indagati (oltre ai pubblici
ufficiali anche a il proprietario del resort, a un tecnico
progettista, un agronomo e al titolare di una impresa forestale)
dai carabinieri del nucleo investigativo di Salerno e del Nucleo
Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) di Napoli.
I reati contestati dall'ufficio inquirente coordinato dal
procuratore Giuseppe Borrelli e ritenuti sussistenti dal giudice
sono lottizzazione abusiva di terre demaniali in area sottoposto
a vincolo paesaggistico, falsità ideologica, abuso d'ufficio,
abuso edilizio, esecuzione di opere su beni paesaggistici in
assenza di autorizzazioni e invasione di terreni e distruzione o
deturpamento di bellezze naturali e di habitat all'interno di un
sito protetto.
L'area che sarebbe stata illecitamente lottizzata si trova in
una zona ai margini della spiaggia di Capaccio. La realizzazione
del resort sarebbe avvenuta anche con provvedimenti
amministrativi illegittimi come quello che nel maggio 2019 ha
concesso l'edificabilità in sanatoria di preesistenti strutture
(l'ex Hera Argiva) nella pineta di località Carolato-Laura di
Capaccio Paestum, un'area che ricade nella riserva naturale
della Foce Sele - Tanagro. Un provvedimento ritenuto illecito a
cui è seguita, nel 2021, il permesso, anche questo ritenuto
illegittimo, di realizzare ampliamenti, riqualificazione e
recupero di quelle strutture precedentemente sanate ma
attraverso violazioni.
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