"L'assistenza infermieristica negli
ospedali napoletani è fortemente a rischio. Non perché manchino
i posti letto. Ma perché fra poco, con l'impennata di casi e di
ricoveri che ogni giorno aumenta, non ci sarà personale
infermieristico sufficiente per la presa in carico degli
ammalati". E' la denuncia-appello lanciata oggi dalla presidente
dell'Ordine degli infermieri di Napoli, Teresa Rea, dopo aver
ascoltato i report continui e allarmati che provengono dagli
ospedali e le previsioni sull'ondata di ospedalizzazione attesa
per le prossime settimane.
"Ogni giorno nei reparti di tutti gli ospedali cittadini,
anche pediatrici, manca all'appello circa il 20 per cento dei
colleghi, sia perché contagiati covid, sia perché in stretta
sorveglianza per contatti con congiunto. Una carenza aggiuntiva
che si somma a quella storica che fa di Napoli e la Campania il
fanalino di coda d'Europa. I colleghi che mi riportano questi
dati - precisa Rea - sono preoccupati e sono allo stremo delle
forze. Stanno raddoppiando e triplicando i turni di lavoro e
saltando i turni di riposo. A ciascun infermiere in corsia tocca
coprire il lavoro di quelli assenti. Di questo passo, e le
previsioni degli epidemiologi fanno temere il peggio nelle
prossime settimane, presto non ci saranno in reparto infermieri
sufficienti per assistere gli ammalati". "Chiediamo allora alle
autorità - è l'appello della Rea - di accelerare le pratiche per
immettere urgentemente in reparto e sul territorio quanti più
infermieri è possibile. Il governatore De Luca ha annunciato per
il 2022 tremila nuove assunzioni. Bene, si faccia presto allora.
Lo si faccia ora, prima che negli ospedali si alzi bandiera
bianca o si scelga chi assistere". "Al Governo - dice la
presidente Opi Napoli - che con la legge di bilancio si è già
rimangiato quanto promesso (indennità di specificità
interimistica e incremento del numero di docenti-infermieri
nelle università) chiediamo di intervenire con provvedimenti
autorevoli e urgenti per arginare la diffusione dei contagi. A
questo ritmo e senza nuove risorse umane, si rischia infatti di
vedere sospesa di fatto l'assistenza infermieristica negli
ospedali e sul territorio".
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