Ergastolo e isolamento diurno per
un anno: ha accolto le richieste del pubblico ministero
Pierpaolo Filippelli, la Corte di Assise di Napoli (presidente
Antonio Palumbo, giudice a latere Giuseppe Sassone) che oggi,
dopo una breve camera di consiglio, ha condannato l'imputato,
Francesco Tamarisco, ritenuto un elemento di spicco della
malavita di Torre Annunziata e il mandante dell''omicidio di
Matilde Sorrentino, la "mamma coraggio" uccisa a 49 anni,
davanti casa, il 26 marzo 2004.
La donna venne assassinata con quattro colpi di pistola,
secondo l'accusa per avere lacerato il velo dell'omertà sugli
abusi sessuali perpetrati ai danni di alcuni bambini, tra i
quali il figlio, nel cosiddetto quartiere dei Poverelli di Torre
Annunziata, in provincia di Napoli. La sentenza è giunta dopo
una replica del pubblico ministero durata circa 45 minuti.
Il processo ha anche subìto un momento di forte tensione lo
scorso maggio: Tamarisco, collegato in videoconferenza dal
carcere dove è detenuto, ha interrotto l'intervento del pubblico
ministero nei confronti del quale, richiamando il ricordo di due
boss di caratura, ha rivolto parole minacciose: "Dovete
ringraziarmi che non sono né Pasquale Galasso e Carmine
Alfieri. Altrimenti non avreste fatto il magistrato". Tamarisco
è stato condannato anche a risarcire le parti civili, di cui fa
parte anche il Comune di Torre Annunziata.
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