I familiari di una donna di
Marcianise (Caserta) deceduta qualche anno fa hanno chiesto al
Comune il risarcimento di 60mila euro disposto dal giudice, che
ha riconosciuto come la donna fosse morta per le ferite
riportate cadendo in una buca stradale. A distanza di dieci anni
l'avvocato del Comune avrebbe però scoperto che la morte sarebbe
dipesa da altri motivi. A raccontare la vicenda è il sindaco di
Marcianise, Antonello Velardi, su Facebook.
"Una signora di Marcianise dice di essersi fatta male mentre
percorreva una strada cittadina - racconta il primo cittadino -.
Lei nel frattempo muore, i suoi eredi chiedono il risarcimento
danni al Comune che se ne infischia e neanche si costituisce in
giudizio. Siamo nel 2010, esattamente dieci anni fa. Comincia la
causa, con il Comune in contumacia. Gli eredi della signora si
organizzano con i loro avvocati e chiedono soldi per aver subito
lesioni personali colpose. Producono una documentazione relativa
ai ricoveri della signora in ospedale. I giudici gli danno
ragione: non c'è nessuno del Comune che prova a confutare la
tesi". L'esito è che "il Comune di Marcianise viene condannato
al pagamento di 50mila euro che diventano più di 60mila per una
serie di spese aggiuntive. Ecco però il colpo di scena".
"L'avvocato del Comune - prosegue Velardi - in seguito ad
accertamenti, ha scoperto che la signora era sì ricoverata in
ospedale ma per altri motivi, fino a morire per un cancro. Con
dieci anni di ritardo, abbiamo deciso doverosamente di
costituirci. Anzi, di chiedere la revoca della sentenza: c'è
qualcosa che non quadra. La signora cui dobbiamo dare più di
60mila euro (ai suoi eredi, per la verità) si è ricoverata e poi
è morta per i danni subiti nel presunto incidente? O era
ricoverata per altri motivi? E perché il Comune allora non si è
costituito? Chi aveva interesse a non costituirsi?" conclude
Velardi.
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