"Il governo ricorre al voto di
fiducia per il ponte sullo Stretto, mostrando tutta la debolezza
politica di questo progetto. A colpi di fiducia viene data la
possibilità di avviare i lavori senza l'integrale approvazione
del progetto esecutivo di un'opera unitaria. Una procedura che
fa a pugni con la prassi, con le regole valide per tutti e col
buon senso. Questa prova di debolezza non colma comunque il vero
problema: l'assenza di un progetto definitivo approvabile,
necessario al Governo per tenere in piedi l'accordo con
Eurolink, dopo avere resuscitato il vecchio progetto senza la
necessaria nuova gara. Problemi enormi tuttora, e mai risolti".
Lo dice in una nota il comitato 'Invece del ponte'.
"Basti pensare alle faglie. - prosegue la nota -
Sovrapponendo i disegni di progetto e le carte geologiche
ufficiali italiane (Ispra), il comune di Villa San Giovanni ha
scoperto che torre e blocco di ancoraggio lato-Calabria hanno
fondamenta su faglie "attive" e "capaci". Ne consegue che, date
le linee guida della commissione tecnica della Protezione
civile, la torre ed il blocco di ancoraggio sono inedificabili.
Anche il 'franco navigabile', misurato in condizioni 'comode',
potrebbe non rispondere a una specifica di progetto. Per non
parlare delle prove sui cavi, della costruibilità dei cavi
accoppiati, della mancanza di stima dei giorni di chiusura del
ponte per i venti, degli improbabili "scenari controfattuali"
dell'analisi costi benefici".
Invece del ponte conclude: "Troppi punti oscuri, troppe
incompiutezze illegittimamente e illogicamente rinviate al
progetto esecutivo rischiano di rendere fasulla una eventuale
approvazione dell'attuale progetto come "definitivo". La neo
insediata Commissione Via se la sentirà di rischiare,
asseverando che è nero ciò che invece è bianco?".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA