Ventisette persone e cinque
società sono state rinviate a giudizio a conclusione
dell'udienza preliminare del procedimento, denominato
"Scirocco", avviato dalla Dda di Catanzaro sui presunti illeciti
nella gestione degli impianti di depurazione facenti capo al
gruppo Minieri, che fornisce le sue prestazioni, oltre che in
Calabria, in Emilia-Romagna, Basilicata e Sicilia, gestendo
oltre 500 impianti. Il rinvio a giudizio é stato disposto dal
gup di Catanzaro Arianna Roccia.
Tra le persone rinviate a giudizio ci sono Giuseppe, Mario e
Saverio Minieri, amministratori dell'omonimo gruppo; i
responsabili degli uffici tecnici dei Comuni di Belvedere
Marittimo, Paola Di Stio, Pasqualino Calabrese e Raffaele
Rosignuolo, e di Falconara Albanese, Rosario Sessa. L'accusa nei
loro confronti é di avere commesso una frode nell'esecuzione dei
contratti di affidamento del servizio di gestione dei
depuratori, liquidando somme per prestazioni che erano in
realtà, per contratto, a carico delle società del gruppo
Minieri.
La Dda di Catanzaro contesta alle persone coinvolte
nell'inchiesta, a vario titolo, i reati di associazione per
delinquere al fine di commettere reati ai danni dell'ambiente e
della pubblica amministrazione, frode nelle pubbliche forniture,
inquinamento ambientale, traffico illecito di rifiuti e tentata
estorsione aggravata dal metodo mafioso.
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