É stato inaugurato il
museo "Carta" dedicato al libro e alla tipografia che la società
editrice "Rubbettino" ha realizzato all'interno dei suoi
stabilimenti a Soveria Mannelli. L'iniziativa è stata promossa a
conclusione del "Festival del lavoro nelle aree Interne", che si
è svolto dal 12 al 14 giugno.
La cerimonia d'inaugurazione è stata preceduta da un dibattito
al quale hanno preso parte il presidente dell'Associazione
italiana editori, Innocenzo Cipolletta; Manuel Fernando Ramello,
vicepresidente dell'Associazione italiana per il patrimonio
archeologico industriale e i fratelli Marco e Florindo
Rubbettino, titolari dell'omonima casa editrice.
L'apertura del dibattito è stata affidata al vescovo di Lamezia
Terme, monsignor Serafino Parisi. "Il passato è sempre un tuffo
nel futuro - ha osservato monsignor Parisi - soprattutto se è
custodito in un museo che riguarda i libri. Il libro non è un
bene statico da esporre, ma è sempre un invito ad agire. Ogni
volta che si apre un libro, prende vita. È un fondamento sul
quale costruire il futuro".
Di futuro ha parlato anche il presidente Cipolletta, che ha
ricordato come "la crescita del nostro Paese non potrà
realizzarsi senza istruzione e senza consapevolezza" ed ha
rilevato come "l'altro elemento che deve accompagnare
l'istruzione non può che essere l'innovazione. Un museo
d'impresa - ha detto Cipolletta - aiuta ad avere consapevolezza
del percorso compiuto e dei momenti anche difficili superati,
rendendo evidente in questo modo come vi sia una strada da
percorrere e si può fare solo sapendosi adattare. Le sfide del
futuro richiedono la capacità di adeguarsi al contesto che
cambia, com'è avvenuto in natura per le leggi di Darwin".
Cipolletta si è soffermato anche sugli indici di lettura nel
nostro Paese, "che - ha detto - continuano, specie al Sud, a
rimanere bassi. In Italia - ha aggiunto - si comprano circa 110
milioni di libri all'anno per una popolazione di circa 60
milioni, in media due libri a testa. Serve dunque una
progettualità che da presidente dell'Associazione italiana
editori sto costruendo anche grazie ai consiglieri Florindo
Rubbettino, che ha la delega al Mezzogiorno, e Andrea Angiolini,
con delega all'Innovazione".
Ammirazione è stata espressa, nel corso dell'iniziativa, per il
lavoro portato avanti da Rubbettino nei suoi 50 anni di
attività, "durante i quali - é stato detto - ha offerto un
contributo significativo alla crescita culturale del Paese ma
anche allo sviluppo sociale, economico e culturale del
territorio in cui opera".
"La voglia di innovare e sperimentare che trasmette il museo
inaugurato da Rubbettino" è stata sottolineata da Manuel
Fernando Ramello. "Una forza attrattiva - ha aggiunto - che
viene esercitata - anche nei confronti delle generazioni più
giovani, come gli artisti di fama internazionale che espongono
le loro opere nel vicino parco d'arte contemporanea".
"Grande emozione" é stata espressa da Florindo Rubbettino, che,
nel ricordare come "il lavoro di un editore sia soprattutto
quello di raccontare e produrre storie" ha rilevato come "anche
con operazioni di questo genere, si possa operare una nuova
narrazione della Calabria, vista come luogo di lavoro e di
produzione, decostruendo così miti radicati". Rubbettino ha
anche insistito sul concetto di "lavoro come bene culturale",
sottolineando come "questo museo racconti anche la cultura del
lavoro mettendo insieme impresa e cultura, produzione culturale
e manifattura, memoria e sperimentazione. Un luogo dinamico e
aperto alla creatività e all'innovazione"
Di "sogno realizzato" ha parlato, infine, Marco Rubbettino, che
ha fatto notare come "l'inaugurazione del Museo sia il
coronamento di un progetto iniziato nel 1972 nel retrobottega di
una cartoleria di Soveria Mannelli. Un progetto di un visionario
pragmatico come Rosario Rubbettino, fondatore dell'impresa, e
che è stato fatto proprio da tante persone che negli anni hanno
voluto condividere il suo sogno".
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