Sono tre le persone indagate nell'inchiesta su un caso di lupara bianca avviata a seguito della sparizione nel 2008 di un giovane romeno che sarebbe stato ucciso e poi seppellito in una zona a cavallo tra i comuni di Filandari e Zungri, nel Vibonese.
Gli indagati nell'inchiesta condotta dai carabinieri di Vibo Valentia e coordinata dal Procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo, sono Gaetano Navarra, di 88 anni, di Rombiolo, e Pantaleone Valarioti, 62 anni, di Limbadi accusati di concorso in omicidio aggravato, ed entrambi, assieme ad Assunto Natale Megna, ritenuti responsabili anche di concorso nella soppressione del cadavere dello straniero che potrebbe essere Ion Iacob. L'omicidio risalirebbe ad un periodo anteriore e prossimo al 29 giugno del 2008.
Nei giorni scorsi, in località Feudo d'Aquino, tra Filandari e Zungri, dove dovrebbero trovarsi i resti del giovane romeno, sono state avviate le operazioni di scavo finalizzate alla ricerca dei resti. Il luogo esatto in cui è stato sepolto il cittadino straniero ancora non è stato individuato ma la Procura ritiene di avere in mano alcuni importanti elementi per supporre che possa trovarsi in quella zona impervia. Non si sa quali siano questi elementi ma si fa riferimento a dichiarazioni che sono agli atti. Non è dato sapere chi abbia deciso di parlare dopo 16 anni, ma c'è il particolare che il terreno nei pressi del quale sono in corso le operazioni e in cui è presente un capannone appartiene a Valarioti, che è suocero del collaboratore di giustizia Pasquale Megna a sua volta esponente del clan Mancuso il quale ha iniziato a collaborare dello scorso anno dopo il suo arresto per l'omicidio di Giuseppe Muzzopappa, avvenuto a novembre 2022 a Nicotera Marina.
Del delitto del romeno aveva parlato proprio Megna in uno dei verbali poi confluiti nel maxi procedimento "Maestrale-Imperium-Olimpo" facendo riferimento al coinvolgimento del suocero e del padre.
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