La Polizia di Stato ha
controllato, nel reggino, 9 aziende e 109 persone nell'ambito
dell'operazione "Ghost work" condotta a livello nazionale per il
contrasto al fenomeno del lavoro nero connesso all'immigrazione
clandestina. Tutta la provincia di Reggio Calabria è stata
interessata dalla vasta attività di controllo.
L'operazione è stata orientata, in particolare, ad effettuare
controlli combinati in diversi punti di raccolta di lavoratori
stranieri irregolari, destinati a svolgere giornate lavorative
in aziende agricole, opifici o esercizi commerciali ed ha
riguardato due aree principali: quella della Piana di Gioia
Tauro, con la specifica finalità di verificare le condizioni di
sfruttamento dei cittadini extracomunitari stanziali nella
tendopoli di San Ferdinando, e la città capoluogo con
l'obiettivo di controllare le condizioni di regolarità dei
lavoratori stranieri utilizzati come mano d'opera all'interno
degli esercizi commerciali, e in particolare degli autolavaggi.
Gli agenti della squadra mobile, con il supporto della Sisco,
del V Reparto Volo di Reggio Calabria e del Reparto prevenzione
crimine di Siderno, in sinergia con personale dell'ispettorato
del lavoro, hanno eseguito una serie di perquisizioni, controlli
e verifiche. Una persona è stata denunciata per detenzione di
sostanze stupefacenti, due per soggiorno irregolare ed una per
assunzione di lavoratori clandestini. In un esercizio
commerciale è stata accertata la presenza di 3 lavoratori in
nero, e pertanto è stata sospesa l'attività.
Sono state anche elevate diverse sanzioni amministrative, per un
totale complessivo di circa 96mila euro. Nel corso delle
perquisizioni, inoltre, sono state sequestrare 120 grammi di
droga mentre per due soggetti irregolari sul territorio
nazionale è stata disposta l'espulsione.
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