È arrivato all'Università della
Calabria un gruppo di 120 medici provenienti da Cuba chiamati
dalla Regione a rafforzare i presidi ospedalieri. Lo rende noto
l'ateneo con un comunicato.
"L'università - si aggiunge - offrirà ai medici un corso
intensivo di lingua italiana, che sarà indispensabile per poter
comunicare efficacemente con i pazienti e con il personale
medico italiano una volta che avranno preso servizio nei diversi
ospedali calabresi. I medici cubani frequenteranno lezioni di
formazione finalizzate al consolidamento delle competenze
linguistiche italiane, organizzate dal Centro linguistico
dell'ateneo, con un corso intensivo di 64 ore, inclusi il sabato
e la domenica. Le lezioni si terranno nelle aule della Scuola
superiore di Scienze delle amministrazioni pubbliche grazie
all'immediata disponibilità dimostrata dal direttore della
Scuola, Vincenzo Fortunato, e dal direttore del Dispes, Ercole
Giap Parini, che in pochi giorni hanno organizzato la logistica
e garantito la presenza del personale, nonostante il periodo di
chiusura estiva".
Oltre ai corsi di lingua, l'Università offrirà ai medici il
vitto e l'alloggio nelle residenze del campus.
"Questa decisione - ha detto il rettore Nicola Leone - è stata
presa in linea con la nostra missione sociale, che mira a
promuovere l'inclusione attraverso l'educazione e la cultura e
rafforza l'ottima collaborazione istituzionale stabilita con la
Regione. Abbiamo risposto positivamente al governatore Roberto
Occhiuto, che ci ha chiesto di offrire supporto didattico ai
medici, nonostante il loro arrivo coincida con la pausa estiva
dell'ateneo e con le attività di iscrizione dei nuovi studenti.
Siamo convinti che l'ospitalità offerta dall'università ai
medici cubani sia un segno tangibile del nostro impegno nel
promuovere la solidarietà e la cooperazione internazionale. La
speranza é che questa esperienza possa dare i frutti sperati, in
attesa che si realizzi l'auspicata normalizzazione del sistema
salute calabrese".
"Ci auguriamo - ha concluso Leone - che il corso di lingua
italiana rappresenti un'esperienza positiva per tutti i
partecipanti e che possa contribuire a rafforzare i legami tra i
nostri Paesi e le nostre culture".
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