"Se non fosse perché ho una
pensione, i miei figli avrebbero fatto la fame, perché l'asporto
ha funzionato pochissimo e noi viviamo esclusivamente di questo.
La zona gialla è un bene perché forse riprendiamo a lavorare, ma
la gente ha paura perché il virus esiste". È la riflessione di
una mamma che aiuta i propri figli, proprietari di un ristorante
a Cosenza, che si preparano a riaprire al pubblico da domani,
quando la Calabria passerà ufficialmente in 'zona gialla'. La
maggior parte dei ristoratori ha lavorato con l'asporto, ma la
presenza dei clienti in sala da tutti è vista come un segnale
positivo per la ripresa dell'economia.
"Speriamo di uscire dalla crisi - ha poi aggiunto Francesco,
barista - perché siamo rimasti aperti per dare un servizio, ma
gli incassi sono scesi pressoché a zero. Prendere un caffè in un
bicchierino di carta, sotto la pioggia non agevola nessuno, se i
clienti possono entrare sarà completamente diverso". Dello
stesso tenore la riflessione di Enrico, anch'egli proprietario
di un noto bar in città. "Siamo felici del passaggio in zona
gialla - ha detto Enrico - perché abbiamo bisogno di lavorare e
speriamo nel senso civico delle persone. Con prudenza possiamo
recuperare il tempo perso, senza far aumentare i contagi".
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