Giuseppe 'Pino' Giglio, uno dei
principali imputati del processo di 'Ndrangheta 'Aemilia',
ritenuto dalla Dda di Bologna un 'organizzatore' dell'attività
di associazione, potrebbe decidere di mettersi a disposizione
degli inquirenti per collaborare. Nei confronti
dell'imprenditore, che risiede a Montecchio Emilia e che da
oltre un anno è al 41 bis, è stato attivato un dispositivo di
protezione di alto livello. A darne notizia sono le pagine
bolognesi di Repubblica e la Gazzetta di Reggio. Nella
requisitoria del processo in rito abbreviato in corso i Pm
Beatrice Ronchi e Marco Mescolini hanno chiesto per Giglio 20
anni, contestandogli 30 capi di imputazione. Secondo quanto si
apprende i suoi familiari non avrebbero intenzione di accettare
il programma di protezione. "La Procura non ha niente da dire",
ha risposto il procuratore aggiunto di Bologna Valter
Giovannini, delegato ai rapporti con la stampa, interpellato
sulla notizia.
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