Nel centrosinistra lucano c'è
stato "uno spettacolo indecente di veti incrociati, discussioni
sul nulla, esercizi di pseudopotere finalizzati solo a
distruggere, invece che a costruire. La metà dei lucani se ne è
rimasta a casa, legittimamente". E' la prima critica rivolta, in
una nota, da Angelo Chiorazzo, eletto come consigliere regionale
con Basilicata Casa Comune.
Chiorazzo - che, con 7.284 preferenze, è stato il candidato
consigliere più votato - nello scorso auttuno era stato indicato
da Basilicata Casa Comune come candidato governatore, non
riuscendo però a trovare il sostegno di tutto il centrosinistra,
e in particolare del M5S. Il campo progressista ha poi candidato
il presidente dem della Provincia di Matera, Piero Marrese
(sostenuto anche Basilicata Casa Comune), che ha chiuso la
competizione elettorale al 42% contro il 56 del confermato
governatore del centrodestra, Vito Bardi (Forza Italia). "Il
centrodestra - ha aggiunto Chiorazzo - ha vinto, noi abbiamo
perso. Se si sottraggono i voti di Azione e Italia Viva (ma
forse andrebbero più correttamente indicati i nomi e cognomi,
invece che i partiti, e di questa dote di preferenze
trascinabile indifferentemente da una parte all'altra, dovremmo
domandarci) Bardi ha preso gli stessi identici voti di cinque
anni fa. Il centrosinistra ha preso 50 mila voti in meno
rispetto ai voti del 2019, considerando anche quelli allora a
favore del Movimento 5 stelle: 35 mila in meno questi ultimi, 15
mila gli altri. Questo è un dato impressionante, del quale
dobbiamo farci tutti carico".
Per Chiorazzo, "senza Basilicata Casa Comune, e i nostri 30
mila voti (siamo la seconda forza regionale del centrosinistra,
quasi alla pari con il Pd, e siamo nati sei mesi fa), la
sconfitta sarebbe stata un clamoroso tracollo. Lo diciamo senza
compiacimento, perché noi volevamo vincere, ma con senso di
allarme".
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