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ANSAcom - In collaborazione con Airbnb Italia
“Vicenza non è Venezia, né Roma o Firenze. In giro per il mondo magari non la conoscono. Per questo è ancora più bello vedere l’effetto ‘wow’ sul viso dei turisti quando arrivano qui per la prima volta”. A raccontare è Jacopo Dal Fante, 32 anni, che dopo aver girato l’Italia per lavoro, oggi è tornato a vivere nella sua città, diventando “ambasciatore” della sua bellezza come host di Airbnb. Proprio Vicenza, la città dell’oro, insieme a Caltagirone (CT) con le ceramiche e Volterra (PI) per l’alabastro, è il primo dei tre distretti d'eccellenza scelti dal colosso dell’ospitalità per il nuovo progetto Made in Italy, nato in partnership con Cna- Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa e con patrocinio del ministero del Turismo.
Obiettivo, promuovere l'artigianato italiano ai viaggiatori di tutto il mondo attraverso la rete degli host. Risultati, molteplici, a partire dalla possibilità di destagionalizzare gli arrivi, diffondere i flussi turistici anche in mete meno battute e far conoscere prodotti e saperi tutti nostrani, tramandati per secoli di generazione in generazione. Come quello di Margherita Galla, che da sua mamma Daniela Vettori ha ereditato il talento nella lavorazione dell'oro, oltre alla storica bottega che si trova proprio sotto i portici della Basilica palladiana, a pochi metri dall’alloggio che Jacopo promuove su Airbnb.
“Io accolgo soprattutto americani”, racconta all’ANSA Jacopo, dalla sua Suite Palladiana affacciata direttamente su Piazza dei Signori e dalla quale sembra quasi di toccare con un dito quelle arcate del Palladio, dal 1994 Patrimonio Unesco. “Sono convinto – riflette – che chi sceglie di soggiornare in casa, invece che in hotel, lo fa proprio perché predilige il contatto con le persone del luogo, che possono offrire indicazioni diverse dalle semplici note turistiche. Magari, consigli che li portino a vivere la città come i residenti”.
“Un turista che viene a Vicenza – gli fa eco Margherita dalla sua bottega - a casa riporta sicuramente un’immersione in una città meravigliosa, che è quasi uno scenario teatrale. Ma anche l’esperienza della Vicenza città dell’oro. Noi, ad esempio, ci troviamo proprio lì dove nacquero le prime botteghe orafe nel 1300. Lo sappiamo perché è stato ritrovato uno statuto della corporazione degli orefici. La cosa divertente – sorride mentre sotto le sue mani prendono forma nuove meraviglie - è che quando entrano in bottega i turisti scoprono che l’oro in natura nasce giallo e non di altri colori. E che prima di arrivare al gioiello c’è tutta una lavorazione che noi eseguiamo a fuoco, a fuoco e martello e cera persa. Mi piacerebbe molto che gli host venissero a vedere, toccare con mano, così da costruire una rete fra di noi, perché lo possano raccontare al meglio”.
Proprio per questo il progetto Made in Italy di Airbnb, tra le iniziative, prevede una pagina dedicata in italiano e inglese per raccontare l’artigianato di ciascun distretto e i principali monumenti della città; webinar informativi e materiali per gli host come mappe digitali, manifesti e contatti degli artigiani per andare alla scoperta del valore unico delle loro produzioni.
“Il Made in Italy? Per me – dice Margherita - significa poter certificare che tutto il gioiello, dalla fusione del metallo fino alla fine della finitura, viene realizzato da noi nel nostro spazio”. “Per me – aggiunge Jacopo, che la tradizione orafa vicentina la conosce bene, sin dai bisnonni orafi anche loro – il Made in Italy rappresenta le origini del nostro paese. E nel lungo termine, mentre tutto va sempre più omologandosi, è quello che ci salverà e manterrà unici al mondo”.
ANSAcom - In collaborazione con Airbnb Italia
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