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ANSAcom - In collaborazione con Novartis
Più attenzione alla salute mentale, dall'ansia ai disturbi dell’alimentazione: deve essere uno degli obiettivi della medicina del futuro, secondo i giovani, che colgono come urgente che la sanità "resti di tutti, pubblica, ma ripensata in modo più aperto". E' quanto e' emerso dalla tavola rotonda ‘Partner per il futuro. Reimmaginiamo la salute insieme’ organizzata da Novartis a Roma in cui si sono discussi alcuni temi da prendere in considerazione, in questo momento di transizione post Covid, anche alla luce di un’indagine demoscopica che mostra la percezione negativa degli italiani sul futuro."La pandemia ha generato problemi mentali di vario tipo, come stati di depressione e di ansia, facendo emergere la necessità di agire in ambiti finora trascurati”, ha detto Francesco Marchionni del Consiglio Nazionale dei Giovani. “Si da per scontato il diritto alla salute fisica – ha aggiunto – ma quello alla salute mentale, tra cui disturbi dell’alimentazione e ansie di vario tipo, è quasi del tutto trascurato e sono troppo poche le strutture specializzate”. Secondo i partecipanti alla tavola rotonda le tecnologie e le risorse economiche sono fondamentali al mantenimento dei servizi sanitari ma è urgente anche ripensare, alla luce anche della digitalizzazione e delle nuove sfide imposte dall’invecchiamento della popolazione, ai processi organizzativi, alla telemedicina e semplificare l’accesso alle cure. Inoltre, ha puntualizzato Marchionni, “i giovani continuano a ritenere fondamentale che la sanità resti di tutti, pubblica, ma ripensata in modo più aperto. Il partenariato pubblico privato non deve essere demonizzato”.Ma la percezione del futuro appare piuttosto negativa, come mette in luce l’indagine Il futuro della Salute condotta da AstraRicerche per Novartis Italia da cui emerge che circa il 40% dei cittadini è infatti convinto che la salute della popolazione sarà peggiore entro 5 anni. E i più pessimisti sono i medici. “Chiaramente ci sono aspetti che devono essere migliorati, un punto riguarda gli aspetti contrattuali del personale medico e sanitario, ma ritengo che il quadro reale non sia così cupo come emerge dall’indagine”, ha commentato a margine il Presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera dei deputati, Ugo Cappellacci. “C'è da vedere – ha aggiunto – anche il bicchiere mezzo pieno, ci sono certamente problemi ma sono altrettanti gli elementi positivi di cui però c'è forse scarsa percezione, a volte anche a causa dei media”.
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