A una decina di giorni dall'incontro
in cui i ministri dell'Ambiente dei 27 Paesi dell'Unione Europea
discuteranno la bozza della nuova normativa che potrebbe
impedire di importare deforestazione, previsto il 28 giugno,
Greenpeace ha inscenato una protesta creativa per esprimere
preoccupazione per quella che considera "la mancanza di
ambizione dimostrata finora dall'Italia nel colmare le lacune
dell'attuale bozza".
Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani è
stato fermato all'ingresso di un convegno a piazza Montecitorio.
Gli è stato chiesto di scegliere se prendere una posizione
ambiziosa, rappresentata da una statuina a forma di tucano,
oppure proseguire su una strada che mette in pericolo la natura,
rappresentata da una statuina a forma di motosega. Il ministro
ha scelto il tucano, assicurando l'impegno del nostro Paese.
"Nella normativa risulta ancora inadeguata la tutela dei
diritti umani - afferma Martina Borghi, Campagna Foreste di
Greenpeace Italia -. Bisogna includere anche altri importanti
ecosistemi diversi dalle foreste (come le savane e le zone
umide), mancano obblighi per il settore finanziario e non sono
stati inseriti nella lista di materie prime e prodotti
interessati dalla normativa prodotti come gomma, mais e carne di
maiale e pollo, la cui produzione ha gravi impatti su foreste e
biodiversità. Ma durante gli incontri preliminari al voto finale
della Commissione, l'Italia non ha assunto posizioni decise su
questi punti, preferendo anche rimandare decisioni importanti ai
prossimi anni. Abbiamo chiesto al Ministro più ambizione da
parte del nostro Paese, e confidiamo che il 28 giugno l'Italia
faccia la sua parte per evitare che la normativa venga
annacquata o aggirata".
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