Complice anche la pandemia, cresce in
tutto il mondo la consapevolezza sui temi dell'ambiente e della
sostenibilità, ma la sfida su clima e natura "anche quest'anno
si vince l'anno prossimo". E' il bilancio 2021 del Wwf, secondo
cui l'anno si chiude "con un grande assente: il coraggio
politico-istituzionale necessario per intraprendere con
decisione la strada verso la decarbonizzazione dell'economia".
Il 2021, afferma, "doveva essere l'anno che ci avrebbe
traghettato fuori dalla pandemia. L'anno della transizione
ecologica, della ripresa green indotta dal Pnrr, della
conferenza sul clima e di quella sulla biodiversità. L'anno che
avrebbe dovuto partorire una riforma delle politiche agricole
con attenzione a salute e ambiente. L'anno del grande accordo
globale contro l'inquinamento da plastica, ma anche l'anno in
cui su scala globale finalmente gli accordi di Parigi si
sarebbero dovuti trasformare in una serie stringente di azioni e
piani per fermare il cambiamento climatico". La situazione
dimostra invece "come sia difficile conciliare i tempi delle
politiche e della consapevolezza con quelli della crisi
ecologica e climatica. I ritardi accumulati rischiano così di
avvicinarci ad un pericoloso game-over, oltre il quale anche le
migliori intenzioni non potranno più fermare l'irreversibilità
dei processi".
"In questo difficile quadro l'Italia ha dato segni di
vitalità che, però, si devono consolidare e chiarire", prosegue
il Wwf rimarcando che il Pnrr destina alla rivoluzione verde e
alla transizione ecologica "ben 59,3 miliardi di euro dei 191,5
miliardi assegnati. Ma la trasformazione del nostro Paese è a
malapena cominciata e non si percepisce il coraggio
politico-istituzionale necessario per intraprendere con
decisione e chiarezza la strada verso la decarbonizzazione
dell'economia, per conseguire, come indicato dall'Europa la
neutralità climatica al 2050 (ed abbattere almeno del 55% le
emissioni di gas serra al 2030). Troppo marginale risulta anche
essere l'impegno per salvare il nostro capitale naturale e
troppo modesti i fondi per realizzare interventi diffusi per la
conservazione della natura, con l'obiettivo di tutelare entro il
2030 il 30% del nostro territorio e dei nostri mari, come
previsto dalla Strategia europea per la biodiversità".
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