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Responsabilità editoriale di ASviS
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Il 96% degli italiani (il 93% nella media Ue) ritengono che i cambiamenti climatici rappresentino un grave problema su scala mondiale, tra cui per l’83% il problema è molto serio e per il 13% piuttosto serio.
Questi sono i dati che emergono da una nuova indagine Eurobarometro pubblicata il 20 luglio su rilevazioni di maggio 2023, replicando una precedente rilevazione del 2021 confermandola nei numeri generali.
Tra gli altri dati di particolare rilevanza, emerge che:
Confrontando i dati degli intervistati con la media Ue si riscontra una costante maggiore attenzione degli italiani al tema dei cambiamenti climatici e alle relative scelte politiche: secondo l’89% degli italiani (media Ue 84%) affrontare il cambiamento climatico e le questioni ambientali dovrebbe essere una priorità per migliorare la salute pubblica, per l’87% (media Ue 75%) i costi dei danni provocati dal cambiamento climatico sono molto più alti dei costi degli investimenti necessari a una transizione verde, per l’86% (media Ue 78%) è necessario un maggior sostegno pubblico per le transizione alle energie pulite, per l’82% (media Ue 73%) la riduzione delle importazioni di combustili fossili da Paesi al di fuori dell'Ue può aumentare la sicurezza energetica e offrire vantaggi economici all’Ue, per l’86% (media Ue 78%) intraprendere azioni per combattere il cambiamento climatico favorirà l'innovazione rendendo più competitive le aziende Ue.
Alla domanda su chi è responsabile della lotta al cambiamento climatico, gli italiani rispondono in ordine:
Il 20 luglio il Consiglio ha adottato conclusioni per l’assemblea Generale di settembre 2023.
Il Consiglio sintetizza le sfide del nostro tempo come una proliferazione di crisi richiamando le conflittualità nel mondo a partire dall’invasione della Russia in Ucraina, la situazione nel Sahel e in altre parti dell'Africa, l'emergenza climatica, l’aumento dell'insicurezza alimentare, l'erosione della democrazia e dei diritti umani, il terrorismo e l'estremismo violento, le minacce informatiche, come pure il regresso per quanto riguarda il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il Consiglio indica che per affrontare queste sfide è necessario sostenere l'ordine internazionale basato su regole e imperniato sulla Carta delle Nazioni Unite, ed enuncia come guida le seguenti priorità:
In occasione dell’High level politico forum di New York, la Commissione europea ha presentato il 19 luglio la prima revisione volontaria dell’Ue sugli Sdgs (sugli atti delle revisione volontaria si veda l’articolo in questa rubrica del 23 maggio 2023).
Confermando l’indiscusso impegno dell’Ue nel conseguimento degli Sdgs all’interno e all’esterno dell’Ue, riflettendo sugli insegnamenti tratti dall’esperienza, con la presentazione della revisione volontaria vengono rilanciati i seguenti impegni:
Tra il 17 e 18 luglio si è tenuto a Bruxelles il vertice dell’Unione europea con la Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (Celac). La Presidente von der Leyen ha presentato l'Agenda per gli investimenti nel quadro della strategia di cooperazione dell’Ue Global gateway. L’agenda comprende più di 135 progetti per rendere la transizione verde e digitale equa una realtà su entrambe le sponde dell'Atlantico e attraverso quattro pilastri: una transizione verde equa, una trasformazione digitale inclusiva, sviluppo umano, resilienza sanitaria e vaccini.
Durante il summit sono stati sottoscritti accordi dalla Banca europea degli investimenti con il Brasile per realizzare impianti per l’autoconsumo energetico da fotovoltaico a piccola scala, e con il Cile per edifici ad alta efficienza energetica e per la produzione di rinnovabili.
Con il Cile è stato sottoscritto anche un accordo per l’approvvigionamento di materie prime critiche.
In margine al vertice, l’alto rappresentante per gli affari esteri dell’Ue Josep Borrel ha sottoscritto accordi di collaborazione con l’Honduras, El Salvador e l'Ecuador.
Il 19 luglio la Commissione europea ha adottato la relazione missioni dell'Ue a due anni di distanza: valutazione dei progressi e prospettive per il futuro.
La relazione rendiconta gli sviluppi nei primi due anni dalla loro creazione, delle cinque missioni dell'Ue nel programma di ricerca "Orizzonte Europa", di cui quattro incluse nel quadro del Green Deal europeo (adattamento ai cambiamenti climatici, ripristino degli ecosistemi marini e di acqua dolce, città climaticamente neutre al 2030, suoli in buona salute), e la quinta di supporto all’attuazione del piano europeo di lotta contro il cancro.
La Commissione valuta che le missioni sono sulla buona strada per conseguire i loro ambiziosi obiettivi entro il 2030.
Nell’atto adottato è incluso la proposta anche di spendere l'11% del bilancio del pilastro 2 di Orizzonte Europa per ulteriori 3 miliardi di Euro nel periodo 2024-2027, e di avviare una nuova missione dell'Ue sul nuovo Bauhaus europeo.
In questo quadro, la Commissione si impegna a rendere ancora più efficaci le missioni dell'UE, attraverso alcune misure quali:
di Luigi Di Marco
Responsabilità editoriale di ASviS
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