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Responsabilità editoriale di ASviS
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Guarda rassegna dal 24 al 30 aprile
Il 26 aprile, in vista della prossima discussione in sede di Consiglio sulla proposta di revisione delle regole di governance macro-economica dell’Unione, la Commissione europea ha presentato la relativa proposta legislativa, facendo seguito agli orientamenti presentati il 9.11.2022.
In sintesi, i valori di riferimento del 3% e del 60% del Pil per il disavanzo e il debito rimarranno invariati rispetto alle norme vigenti, sarà però consentita una gradualità nel tempo per il rientro nei parametri attraverso l’adozione di uno specifico “piano”. Il rapporto debito pubblico/Pil alla fine del periodo coperto dal piano dovrà essere inferiore rispetto a quello registrato all'inizio dello stesso periodo, e finché il disavanzo rimarrà al di sopra del 3% del Pil dovrà essere attuato un aggiustamento di bilancio minimo dello 0,5% del Pil all'anno come parametro di riferimento.
Come sintetizzano gli atti assunti dalla Commissione, questa riforma dovrà consentire di "rafforzare la sostenibilità del debito e promuovere una crescita sostenibile e inclusiva attraverso riforme e investimenti."
Gli strumenti individuati sono:
Il processo individuato si attuerà con le azioni seguenti:
Gli Stati membri presenteranno un rapporto annuale sullo stato d’avanzamento del proprio piano, che sarà integrato nel ciclo del semestre europeo, confermandosi quale strumento centrale nel coordinamento delle politiche europee.
Attraverso il semestre europeo, sarà dunque monitorato il rispetto degli impegni di investimento e di riforma contenuti nei Pnrr, e prossimamente anche nei piani strutturali e di bilancio a medio termine presentati dagli Stati membri.
Una clausola di salvaguardia generale e clausole specifiche per Paese consentiranno deviazioni dagli obiettivi di spesa in caso di grave recessione economica nell'Ue o nella zona euro nel suo complesso oppure di circostanze eccezionali al di fuori del controllo dello Stato membro che abbiano un forte impatto sulle finanze pubbliche. Il Consiglio, sulla base di una raccomandazione della Commissione, deciderà in merito all'attivazione e alla disattivazione di tali clausole.
Nella conferenza stampa di presentazione il Commissario Gentiloni ha spiegato i motivi della riforma:
"Per un quarto di secolo, il patto di stabilità e crescita ha fornito una base condivisa per le politiche fiscali dell'Ue e un sostegno essenziale per l'Unione economica e monetaria. Tuttavia, le carenze del patto sono state fin troppo evidenti, sia che si guardi all'andamento del debito pubblico nell'Ue, sia ai livelli di investimento o ai risultati della nostra crescita economica negli ultimi due decenni. Le proposte di oggi affrontano entrambi gli aspetti: mirano a ridurre in modo più graduale ma più efficace i livelli di debito e a stimolare una crescita sostenibile e inclusiva attraverso investimenti e riforme.
[…] le nostre proposte faciliteranno le riforme e gli impegni di investimento, sostenuti da un percorso di aggiustamento esteso.
[…] Esse dovrebbero garantire che il livello complessivo degli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale nel corso della durata del piano sia superiore a quello del periodo precedente. Si tratta naturalmente di un'innovazione molto significativa rispetto al quadro attuale."
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di Luigi Di Marco
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