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Responsabilità editoriale di ASviS
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a cura di Francesca Bilotta e Claudia Mandrile, sottogruppo ASviS “Prevenzione e contrasto alla povertà educativa”
Il 24 gennaio le Nazioni Unite celebrano la Giornata internazionale dell'educazione, per evidenziare il ruolo chiave dell'educazione nel promuovere la pace e lo sviluppo sostenibile. L'ASviS presenta le iniziative in materia di educazione allo sviluppo sostenibile prodotte in collaborazione con gli Aderenti all'Alleanza, e in particolare con i Gruppi di lavoro sul Goal 4 “Istruzione di qualità” e trasversale “Educazione allo sviluppo sostenibile”.
Favorire l’attuazione degli Obiettivi dell'Agenda Onu 2030, attraverso la diffusione della cultura dello sviluppo sostenibile, non può prescindere dal Goal 4. Entro il 2030 i Paesi firmatari si sono impegnati ad "assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva" e a promuovere lungo tutta la vita opportunità di apprendimento per tutte e tutti. Per garantire il raggiungimento di questo obiettivo, è prioritario affrontare con determinazione il fenomeno multidimensionale della povertà, che ha ricadute importanti sul benessere e sullo sviluppo dei bambini e delle bambine - e degli adulti che saranno. La povertà troppo spesso è collegata al mancato accesso ai servizi seppure esistenti ma frammentati, alla dispersione scolastica e alla consequenziale crescita delle diseguaglianze sociali. Quando si parla di povertà, si tende spesso a considerare la dimensione economica e materiale, ma non si può prescindere dal considerare la povertà educativa, ovvero la mancanza o il difficile accesso a opportunità di qualità, di sviluppo delle proprie capacità, di realizzazione dei propri talenti.
Fondamentale è il ruolo della scuola e dell’esperienza educativa nel favorire il cambiamento di paradigma del nuovo modello di sviluppo proposto dall’Agenda 2030, in primis nel garantire un’istruzione di qualità, per tutte e tutti.
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Il sottogruppo di lavoro “Prevenzione e contrasto alla povertà educativa” dà il via all’iniziativa “Scuole e territorio: storie di connessioni”, che intende promuovere uno spazio di narrazione positiva delle connessioni tra scuole e tra scuole e territorio evidenziando, attraverso testimonianze concrete, progetti e azioni innovative, il ruolo propositivo della scuola (sin dalla prima infanzia) nel contrastare la crescita delle diseguaglianze educative.
Questa narrazione, che proseguirà fino al Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023, sarà condivisa con le scuole e disponibile nei prossimi mesi sul sito ASviS. Diversi approfondimenti tematici racconteranno, attraverso la voce dei protagonisti, il ruolo della scuola nel contrastare la povertà educativa, nel dialogo con i territori e nella promozione di alleanze educative.
Iniziamo questo racconto condividendo oggi due esperienze scolastiche, che ben rappresentano l'importanza delle connessioni tra scuole e tra scuole e territorio, nella costruzione di un contesto e di un’alleanza educativa che contribuisca a contrastare diseguaglianze educative e territoriali. A fenomeni complessi e multidimensionali come la povertà educativa servono risposte integrate, partecipate, precoci, territorialmente corali. La scuola è al centro della strategia educativa di una comunità. Così una città – piccola o grande che sia – diventa città dell’educazione, perché ogni sua componente contribuisce ad un patto che mette al centro il benessere dei bambini e delle bambine, dei giovani intesi cittadini e cittadine consapevoli e responsabili del loro ruolo nella società.
La formulazione del Goal 4 nel 2015 è anche rivelatrice di una vera e propria rivoluzione nel modo di considerare il mondo dell’istruzione: l’aspetto più innovativo riguarda lo spostamento di accento dalla quantità alla qualità dell’istruzione. Come racconteremo nell’approfondimento di marzo, si apre dunque una nuova prospettiva, da tradurre in un coraggioso rinnovamento della didattica e delle esperienze educative, e che tra gli elementi caratterizzanti preveda una partecipazione “significativa” delle studentesse e degli studenti.
Proseguiremo ad aprile focalizzandoci sulla necessità di sostenere l’accesso a servizi e opportunità di qualità come scelta strategica e corale di tutti gli attori di un territorio, di una città che diventa educativa, a partire dalle sue scuole.
A maggio sarà la volta di una storia tratta dalla ricerca Indire sulle piccole scuole, che racconterà di una scuola di prossimità, learning hub e presidio civico, centro di aggregazione e coesione, risorsa per l'educazione e opportunità di rigenerazione per l'intera comunità. Infine, nello stesso mese, alcuni dei racconti saranno raccolti in un video che sarà diffuso durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Fuoriclasse in movimento - Aprilia (Rm[1])
Tra le varie esperienze di successo emerse all’interno del progetto Fuoriclasse in movimento – la rete di oltre 200 scuole promossa da Save the Children, per prevenire e contrastare la dispersione scolastica -, raccontiamo l’esperienza sul Patto educativo di comunità, in corso da oltre un anno nel territorio di Aprilia (città di 70mila abitanti in provincia di Latina). In questo territorio il lavoro congiunto tra gli Istituti Comprensivi aderenti a Fuoriclasse, l’amministrazione comunale e l’associazionismo sta portando risultati concreti in termini di protagonismo giovanile, costruzione di reti e pratiche partecipative: ogni attore ha la possibilità di portare le proprie istanze e avviare un proficuo e paritario dialogo con gli altri partner. Un ruolo centrale lo assume la popolazione giovanile e in particolare gli studenti che, organizzati attraverso il Consiglio Fuoriclasse[2], hanno la possibilità di esprimere bisogni ed essere ascoltati nelle decisioni che li riguardano, assieme alle loro famiglie.
Il patto è così diventato uno strumento operativo riconosciuto pubblicamente, utile a rafforzare la relazione tra i soggetti della comunità educante, attraverso un approccio partecipativo, cooperativo e solidale: è un impegno collettivo per valorizzare e mettere a sistema tutte le esperienze e le risorse del territorio (per contrastare le nuove povertà educative) a partire dalla volontà di mettere i diritti dei minori al centro delle scelte che guidano l’amministrazione locale e la cabina di regia del Patto stesso. L’esperienza si è mostrata efficace nel raggiungimento di risultati immediati, come il supporto a famiglie con background migratorio per garantire l’alfabetizzazione linguistica o la ricerca di volontari per iniziative benefiche promosse dalla scuola e/o dal territorio.
L’iniziativa è promossa dagli I.C. Matteotti, Toscanini e Orzini/Zona Leda.
[1] L’esperienza riportata è a cura di Giuseppe Candela, coordinatore dell’iniziativa ad Aprilia.
[2] I Consigli Fuoriclasse sono organizzazioni stabili di dialogo, partecipazione e consultazione tra rappresentanti di alunni e docenti, efficaci anche in programmi di contrasto alla dispersione scolastica, nel favorire il senso di appartenenza alla scuola e la motivazione allo studio. L’obiettivo è quello di incrementare il benessere scolastico, valorizzando le competenze individuali, le risorse e le differenze di ciascuno, agendo su quattro assi di intervento: didattica, struttura, relazione e territorio.
“Noe - Una comunità che educa” - Torino
Noe è un progetto nel quartiere multiculturale di Barriera di Milano, nella periferia Nord della città di Torino, realizzato da 36 enti e istituzioni del territorio. Le scuole - dalla prima infanzia alle scuole superiori - sono il perno centrale e motori di processi di cambiamento. Organizzato operativamente in tre tavoli di lavoro distinti per fasce di età (0-5 anni; 6-13 anni; 14-18 anni), al suo secondo anno di attività, si prefigge di contrastare in modo multidimensionale e con interventi integrati e partecipati la povertà educativa fin dai primi anni di vita.
Il tavolo di lavoro focalizzato sulle famiglie con bambini da 0 a 5 anni ha potuto testimoniare una grande opportunità di collaborazione tra scuole e privato sociale. Con le “Passeggiate di quartiere”, educatrici di asili e scuole dell’infanzia, operatori del terzo settore e giovani studenti hanno dato vita ad una azione territoriale di relazione, apprendimento, opportunità per famiglie e bambini, per operatori di servizi differenti. Le Passeggiate sono diventate uno strumento consolidato per l’intera Comunità Noe.
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