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Crisi climatica: gli italiani premiano le aziende che scelgono la sostenibilità

Crisi climatica: gli italiani premiano le aziende che scelgono la sostenibilità

07 dicembre 2021, 12:04

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gli italiani ritengono che le aziende contribuiscano maggiormente alla crisi climatica rispetto alle istituzioni e ai cittadini, e stanno già orientando le proprie scelte di consumo verso le imprese che si impegnano a migliorare la sostenibilità ambientale e sociale. È quanto emerge dall’indagine Bva Doxa “Percezione, atteggiamenti e abitudini degli italiani a fronte della diffusione del Covid-19”, condotta a settembre 2021 su un campione di mille persone tra i 18 e gli 85 anni sparse sul territorio italiano.

Alla domanda su chi contribuisca maggiormente al disastro ambientale, il 60% degli intervistati ha puntato il dito sulle aziende. Al secondo posto ci sono i cittadini, (55%), mentre il 26% degli intervistati attribuisce la responsabilità principale dei disastri ambientali alle istituzioni del Paese. L’Unione europea viene indicata dal 21% del campione intervistato, mentre il 10% non ha un’opinione precisa. È interessante notare come tra gli under 35 la quota di persone che attribuisce responsabilità alle istituzioni nazionali e internazionali sia sensibilimente superiore alle altre fasce d’età.

Le azioni rilevanti. Per il 98% del campione è importante che le aziende si occupino della salvaguardia ambientale o sociale; all’interno di questa quota, il 76% dice che è molto importante, il 22% abbastanza. Interessante la classifica delle buone pratiche con cui, secondo gli intervistati, le aziende devono intervenire. L’aspetto che viene ritenuto rilevante dal 96% della popolazione è quello di ridurre l’utilizzo di materiali inquinanti (76% molto importante, 20% importante). Ridurre le emissioni è un’azione ritenuta importante dal 97% delle persone (73% e 24%); favorire l’occupazione dal 96% (65% e 31%). Seguono altri temi, quali: porre attenzione al benessere lavorativo dei propri dipendenti; migliorare la qualità dei prodotti o servizi a beneficio dei consumatori; favorire la formazione dei propri dipendenti; contribuire allo sviluppo tecnologico del Paese; concentrare il proprio intervento a beneficio di iniziative locali, rivolte al territorio.

L’impegno personale. Alla domanda: “Cosa sei disposto a fare per un’azienda che si impegna concretamente per l’ambiente o per il sociale?”, il 63% del campione propone di sceglierla come fornitrice di prodotti o servizi (la percentuale tra gli over 64 sale al 71%). Il 54% si rende disponibile a consigliarla ad amici e parenti, senza differenze fondamentali di genere o situazione socio culturale professionale. Il 36% si impegna e suggerisce di promuovere il suo operato sui social. Il 29% degli intervistati è disposto a pagare di più per un prodotto o per un servizio, e il 13% ad affidare all’azienda i propri risparmi o investire del denaro (18% tra gli under 35).

Costo umano dei disastri ambientali. Il rapporto Onu "Il costo umano dei disastri 2000-2019", pubblicato l’anno scorso, ha puntato i riflettori sul notevole incremento di catastrofi legate ai rischi naturali rispetto al ventennio precedente. Lo stesso studio registra importanti aumenti anche in altre categorie, tra cui siccità, incendi ed eventi causati da temperature estreme. Si è rilevato anche un incremento degli eventi geofisici, inclusi terremoti e tsunami, che hanno causato la morte di più persone rispetto a qualsiasi altro pericolo naturale esaminato nel rapporto.

Scarica l’indagine Bva Doxa

 

di Monica Sozzi

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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