"Il meccanismo che si pensava
semplificativo è di fatto un moltiplicatore dei tempi morti. I
dati inseriti di chi risponde all'inizio devono essere messi a
sistema e costituire l'informazione di base sulla quale chi deve
operare può farlo, recuperando dati necessari richiamando il
segnalatore". Lo afferma l'associazione 'Robin Hood' a proposito
del nuovo Nue 112 in Abruzzo, riferendo di un caso in cui un
utente è stato "cinque minuti al telefono a fronte del solo
minuto necessario per dare l'informativa direttamente".
"L'associazione - si legge in una nota - ritiene utile lo
strumento già del resto utilizzato in Europa, ma la criticità
rappresentata deve far riflettere. A seguito del forte vento un
segnale stradale viene fatto cadere e invade la sede stradale.
Viene chiamato il nuovo numero unico d'emergenza 112. Dopo
qualche squillo risponde una signora, chiede diverse
informazioni, comunica che ha geolocalizzato il cellulare e,
dopo aver ripetuto diverse volte le stesse informazioni, la
telefonata viene trasferita. Rispondono i Carabinieri, ai quali
vanno ripetute le stesse informazioni già date, e a loro volta
trasferiscono la telefonata al comando locale della Polizia
Urbana, che a sua volte richiede le stesse informazioni".
L'associazione si chiede quindi, se si fosse trattato di
"un'emergenza più grave, magari con feriti, dall'altra parte un
cittadino, magari sconvolto, avrebbe potuto sostenere il tutto e
se è vero, come è vero, che in alcuni casi i minuti fanno la
differenza, di cosa parliamo?".
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