"Se non facciamo definitivamente
chiudere questa stagione di bipolarismo costruendo un'area
repubblicana, se non riportiamo la realtà al centro della
politica, la politica morirà, perché a votare non ci andrà più
nessuno, questo è quello che vuole fare Azione". Lo ha detto a
Chieti il leader di Azione, Carlo Calenda, a margine di un
incontro elettorale a sostegno del candidato presidente della
Regione Abruzzo Luciano D'Amico che sfida l'uscente Marco
Marsilio, sostenuto dal centrodestra.
"Salvini e Meloni non vanno d'accordo su niente, Conte e
Schlein non vanno d'accordo su niente. Se andiamo avanti così
avremo un Paese che, com'è successo negli ultimi trent'anni, non
è governato. E quando hai 4 milioni di persone che non si
curano, 10 milioni di prestazioni sanitarie ferme, stiamo ancora
a parlare di destra e sinistra? Siamo l'ultimo Paese che
continua a discutere di fascisti, comunisti: ma vogliamo parlare
di mettere a posto la sanità e i salari e la scuola, tre diritti
che la Costituzione definisce essenziali per avere un cittadino
libero? A questo siamo interessati", ha detto ancora Calenda.
Per il leader di Azione il bipolarismo "ha portato al declino
dell'Italia perché la politica si è sempre più estremizzata, si
è sempre più sganciata dai fatti diventando solamente rumore,
gente che si tira addosso le frasi come pietre, succede ogni
volta che c'è un fatto di cronaca. Se noi questa cosa non la
chiudiamo costruendo un'area repubblicana, che si ispira alla
Costituzione, che lavora con pragmatismo e serietà, che è
obiettiva, se il governo fa una cosa buona lo dice e la vota, se
noi non riportiamo la realtà al centro della politica, la
politica morirà".
Azione vuole costruire tutto ciò "con i cittadini. Non c'è
un'alternativa, perché i partiti sono completamente prigionieri
di questa logica per cui alla fine fanno coalizioni che non
governano", ha detto Calenda.
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