Aveva tentato di strangolare la
sua ex, costringendola a ricorrere alle cure mediche del pronto
soccorso. Per le botte e gli atti persecutori nei confronti
della donna che lo aveva lasciato, un 32enne di Castel di Sangro
(L'Aquila) ha patteggiato la pena di due anni di reclusione
davanti ai giudici della Corte d'Appello dell'Aquila. La
giovane, assistita in giudizio dagli avvocati Aldo e Gaetana Di
Ianni, ha subito per quattro anni, dal 2013 al 2017, molestie,
minacce e violenza, con continui pedinamenti e aggressioni
fisiche e verbali. In un'occasione l'uomo tentò anche di
strangolarla, cagionandole lesioni giudicate guaribili in venti
giorni.
La donna, per uscire e andare a lavoro, era stata spesso
costretta a chiedere ad amici e conoscenti di farsi
accompagnare. A curare le indagini sono stati i Carabinieri
della compagnia di Castel di Sangro.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA