I Nuclei di cure primarie (Ncp)
di nuovo a rischio chiusura per "la non volontà della parte
pubblica di reinserire nuovi medici al posto di quelli andati in
pensione". Lo denunciano i sindacati medici Fimmg (Federazione
medici di medicina generale), Snami (Sindacato nazionale medici
italiani) e Smi (Sindacato medici italiani), unitamente alla
Cgil, in rappresentanza dei dipendenti.
"A un mese dalla dichiarazione dello stato di agitazione per la
problematica della sostituzione dei medici pensionati, ancora
il silenzio assordante sia della Asl che della Regione",
affermano in una nota congiunta il segretario provinciale Fimmg
L'Aquila, Vito Albano, il segretario provinciale Snami Raffaele
Giorgi, il segretario provinciale Smi, Guido Iapadre e il
segretario provinciale Cgil, Francesco Marrelli, nell'annunciare
un sit-in di protesta che si terrà giovedì 9 marzo dalle ore
10.30 alle ore 12.30 dinanzi alla sede della direzione generale
della Asl in via Saragat.
A rischio, dunque, queste strutture di base che riuniscono
medici di famiglia con ambulatori aperti dalle 8 alle 20, e dove
si può usufruire anche di personale infermieristico e di
segreteria).
A sostegno della mobilitazione c'è stata un'interpellanza del
Difensore civico. Inoltre è stata avviata una raccolta di oltre
5.000 firme a sostegno della battaglia promosso da un Comitato
cittadino.
"La chiusura - scrivono ancora i rappresentanti sindacali -
avrebbe conseguenze gravi, sia sanitarie che sociali: infatti cI
sarà una riduzione della qualità dell'assistenza sanitaria; in
più si profilano grossi rischi di riduzione di orario o
addirittura perdita del lavoro da parte del personale assunto
nei Ncp. In provincia sono a rischio circa 20 posti di lavoro,
in un momento storico particolarmente difficile dal punto di
vista economico".
"Nel momento in cui si sta navigando verso la creazione delle
Case di Comunità (Cdc) - prosegue la nota - logica vuole che
vengano sostenute e difese le associazioni mediche che
costituiscono l'embrione da cui sviluppare l'organizzazione di
lavoro all'interno delle Cdc".
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