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Teatro:torna Alessandro Preziosi in 'Totò oltre la maschera'

Teatro:torna Alessandro Preziosi in 'Totò oltre la maschera'

L'ex direttore artistico incarna vita del Principe della risata

L'AQUILA, 02 marzo 2023, 16:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alessandro Preziosi in "Totò oltre la maschera", recital omaggio ad Antonio De Curtis, con Daniele Bonaviri alla chitarra, al Ridotto del Teatro Comunale dell'Aquila, martedi 7 marzo ore 21 e mercoledì 8, ore 17.30 e 21. Una produzione del Teatro Stabile d'Abruzzo che sostituisce "In ogni vita la pioggia deve cadere" con Leo Gullotta e Fabio Grossi che è stato rinviato a data da destinarsi. I biglietti già emessi restano validi.
    Il 15 aprile 1967 scompariva un attore senza eguali, capace di dare voce con la sua straordinaria "rivoluzione del linguaggio", con le sue smorfie e i suoi lazzi verbali allʼItalia del Dopoguerra. La lettura tra lettere, interviste, frammenti, musica e poesia ripercorre la carriera dell'attore partendo idealmente dal suo rapporto con il teatro, che con apparente paradosso meglio di altro può servire come chiave per mettere a nudo l'uomo oltre la maschera dell'interprete. Perché sono esistiti un Totò e un Antonio De Curtis. E per entrambi non si può che avere, parafrasando una sua canzone, "soltanto una parola: amore e niente più". "Prima nacque Antonio de Curtis", raccontava il Principe della risata, "e solo in un secondo momento vide la luce Totò. Quel villano che era in scena, sguaiato, pronto a strizzare l'occhio e a muoversi come un burattino piaceva al pubblico. Lo chiamai Totò. Tra me come sono nella vita reale, e Totò, come appare in palcoscenico, c'è una differenza abissale. Io odio la mia maschera che uso solo per servire il pubblico. Però nello stesso tempo sento che è una parte della mia anima. Non ho mai pensato nemmeno per un attimo di fare a meno di Totò. Mi è antipatico, è vero, ma gli sono anche grato, non una, ma cento volte. Prima di tutto perché mi ha dato il successo e poi perché, pur essendo in antitesi con Antonio de Curtis, mi aiuta a essere veramente me stesso; a pensarci bene il mio vero titolo nobiliare è Totò. Con l'Altezza Imperiale non ci ho fatto nemmeno un uovo al tegamino, mentre con Totò ci mangio dall'età di vent'anni", conclude il Principe.
   
   

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