Tra il quarto trimestre 2021 e
il terzo trimestre 2022, gli occupati in Abruzzo subiscono una
flessione di ben 39 mila unità. In valore percentuale, la
flessione è stata del 7,7%, in controtendenza con il dato
nazionale che ha registrato un incremento dello 0,9%. Tale
flessione posiziona la regione all'ultimo posto della
graduatoria nazionale ed è il peggior risultato dei primi nove
mesi degli ultimi 10 anni. E' quanto emerge da un'analisi del
ricercatore abruzzese Aldo Ronci, secondo cui "l'occupazione è
in caduta libera" e subisce un "vero e proprio tracollo".
I decrementi, rileva l'indagine, sono molto alti in tutti i
settori, ad eccezione dell'agricoltura. L'Abruzzo, infatti,
occupa gli ultimi posti della graduatoria nazionale in quasi
tutti i settori. Nei primi 9 mesi dell'anno si registra un
incremento di 3.000 disoccupati, pari al 7%, in controtendenza
rispetto al dato nazionale che ha segnato un decremento del
15,5%. L'incremento dei disoccupati posiziona la regione al
terzultimo posto della graduatoria nazionale.
Per quanto riguarda i singoli settori, si registra un
incremento di duemila unità nell'agricoltura, dato che colloca
l'Abruzzo all'ottavo posto della graduatoria nazionale, una
flessione di ottomila unità nelle costruzioni (penultimo posto),
di undicimila unità nell'industria (ultimo posto), di undicimila
unità nel commercio alberghi e ristorazione (ultimo posto) e di
undicimila unità nei servizi (penultimo posto).
"La fotografia del sistema economico abruzzese - commenta
Ronci - conferma che esso si trova in una situazione di
oggettiva difficoltà. Tale difficoltà, come già detto altre
volte, è da imputare soprattutto al fatto che il sistema
produttivo abruzzese è composto per la gran parte da micro e
piccole imprese che comunque rappresentano il 96% del totale
delle imprese e impiegano il 56% degli occupati. Esse hanno
problemi di carattere strutturale e una scarsa propensione
all'innovazione e, pertanto - conclude il ricercatore - c'è
l'esigenza di escogitare iniziative e reperire risorse capaci di
promuovere il miglioramento della competitività".
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