Una difficoltà nella
vaccinazione dei circa 1.300 profughi afghani ospitati nell'hub
di prima accoglienza dell'Interporto di Avezzano (L'Aquila) non
è la adesione che, sia pure volontaria, è pressoché totale: ci
sono persone, non poche, che hanno già ricevuto la prima dose in
Afghanistan con sieri cinesi o lo sputnik russo, quindi i medici
della Asl e del Commissario della emergenza devono valutare cosa
scegliere per la seconda.
"E' un processo molto complesso - spiega il direttore
dell'agenzia regionale abruzzese della Protezione civile, Mauro
Casinghini che insieme alla Croce Rossa Italiana gestisce il
campo base -, consideriamo molto importante la registrazione nel
sistema vaccinale e vogliamo smistare le persone una volta
completo il fascicolo vaccinale online. In modo da stare
tranquilli almeno sotto questo punto di vista - conclude
Casinghini -. Per questo ieri sera è slittato di qualche ora il
trasferimento dei primi ospiti in albergo".
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