Anche in Abruzzo come nel resto
del Paese il mondo della scuola è sceso questo pomeriggio in
piazza a sostegno delle numerose richieste di modifica al testo
del decreto legge "sostegni bis", il cui iter di conversione in
legge è già avviato alla Camera. L'obiettivo è quello di
sensibilizzare il Governo nazionale e i vari gruppi parlamentari
ad approvare le necessarie correzioni e integrazioni al testo
secondo quelle richieste che sono state avanzate in questi
giorni al Ministro dell'Istruzione e che vogliono disegnare una
scuola non più precaria ma più sicura e rispettosa dei diritti
di tutti. Al centro della protesta il destino lavorativo dei
precari sia per quanto riguarda il personale Ata che gli
insegnanti. In contemporanea con le manifestazioni che si stanno
svolgendo in tutta Italia, in Abruzzo l'appuntamento c'è stato
questo pomeriggio a Pescara in Piazza Unione. Assieme ad alcuni
precari, alla manifestazione di Pescara sono intervenuti i
rappresentanti sindacali della Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil
Scuola, Snals e Anief. Alla vigilia dell'ultimo giorno di scuola
che ci sarà domani, è stata espressa preoccupazione per gli
oltre 6mila precari che ci sono attualmente nella scuola
abruzzese. Gli esponenti delle varie sigle sindacali hanno poi
detto a chiare note che già oggi, solo in Abruzzo, potrebbero
essere assunti 1500 insegnanti. In attesa delle risposte del
Governo alle sollecitazioni, c'è preoccupazione in vista di
quello che potrebbe accadere il 1 settembre, all'avvio del nuovo
anno scolastico, per le migliaia di precari costretti a cambi di
sede di lavoro e di scuola.
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