"Dopo una veloce lettura
della relazione finale della Commissione di inchiesta Regionale
si rafforza la convinzione che l'obbiettivo principale che si
era posto il precedente Presidente della Commissione l'on.
Legnini e cioè la velocizzazione della bonifica , è stato
"tradito"". Lo afferma il sindaco di Bussi Salvatore Lagatta.
"La relazione della commissione altro non è che un copia incolla
di documenti e passate inchieste (vedi quella Parlamentare)
mentre nulla di nuovo emerge sulle responsabilità di ritardi di
una bonifica che stando agli "atti", dopo il progetto, la gara,
l'assegnazione definitiva, doveva solo iniziare - continua il
sindaco - Miserevole poi è il tentativo di addossare
responsabilità al Comune, dimostrando di non conoscere la storia
che ha portato il comune a doversi intestare la proprietà
dell'area da bonificare. Ancora più grave il tentativo di
coinvolgere il comune nella mancata messa in sicurezza negli
ultimi due anni , dimostrando o di non essere a conoscenza dei
fatti e dei documenti o di essere in malafede". Lagatta si
riferisce al passaggio nel quale la Commissione scrive
"Permangono per queste aree due rilievi, il primo per
l'acquisizione di terreni da parte del Comune di Bussi sul
Tirino, non oggetto del progetto di bonifica del Commissario e
sui quali, quindi non si rinviene una causa giustificativa del
passaggio per mezzo dell'accordo di programma del 3 maggio 2017
come pure l'acquisizione degli stessi, prima della
sottoscrizione del contratto di appalto ma anche il notevole
risparmio economico di Solvay. La società infatti, a fronte di
un capping previsto per tutta l'area e anche di tipo pesante, si
è trovato a realizzare un capping leggero per l'imminente avvio
della bonifica che ad oggi ancora parte e il risparmio per un
lotto, ceduto al Comune di Bussi sul Tirino".
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