Il tribunale di Arezzo ha condannato
a 8 anni Jbeil Moez, pusher maghrebino, trentenne, per la morte
di Sara Smahi, la 19enne trovata morta dopo un festino in una
villa a Cesa in Valdichiana nel comune di Marciano (Arezzo) l'11
marzo 2017. La sentenza è stata letta stasera dal gup Fabio
Lombardo al termine di un processo in abbreviato. Il trentenne
era imputato di morte in conseguenza di altro reato e di
spaccio. Il gup ha inflitto sei anni per il primo reato, due per
il secondo, in più ha comminato un'ammenda di 18 mila euro e
disposto un risarcimento di 400.000 euro con provvisionale ai
familiari della vittima, che sono scoppiati a piangere alla
lettura del dispositivo. Con loro l'avvocato Sabina Senatore.
L'imputato, che era in aula, è tornato in carcere. Invece non è
mai stato rintracciato l'altro maghrebino che era con Sara Smahi
e lo spacciatore condannato oggi. Sara era di origini marocchine
ma abitava da tanto tempo a Sansepolcro e stava cercando di
uscire dal tunnel della droga.
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