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Regionali: Abruzzo a Fdi, polemiche nel centrodestra

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Regionali: Abruzzo a Fdi, polemiche nel centrodestra

Fi e Lega stanno cercando di far cambiare la decisione

L'AQUILA, 21 settembre 2018, 14:14

Redazione ANSA

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Urne elettorali in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Urne elettorali in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Urne elettorali in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ancora bocche cucite da parte dei dirigenti abruzzesi di Forza Italia e Lega ma la polemica è forte in seno al centrodestra dopo che, nel gioco della ripartizione nazionale delle quattro regioni prossime al voto (oltre all'Abruzzo, Sardegna, Basilicata e Piemonte), la scelta del candidato presidente della coalizione, è andata a Fratelli d'Italia. La decisione, non comunicata e quindi ancora non ufficializzata, è uscita dal summit a Roma a palazzo Grazioli alla presenza del leader di Fi, Silvio Berlusconi, di Fdi Giorgia Meloni e della Lega Matteo Salvini.

Il clima di tensione in vista delle elezioni anticipate al 10 febbraio per le dimissioni dell'ex governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, eletto senatore del Pd, è sintetizzato nelle parole pronunciate ieri a tarda sera dall'imprenditore Gianluca Zelli, leader del movimento civico di area centrodestra Azione politica: "L'Abruzzo a Fratelli d'Italia? Per ora e' una indiscrezione, ma se fosse vero sarebbe l'ennesimo oltraggio al territorio". Comunque, oggi a fari spenti e senza fare polemiche pubbliche, Forza Italia e Lega, che nei mesi scorsi avevano più volte polemizzato per la scelta del candidato tanto da annunciare la corsia solitaria, stanno lavorando per cambiare questa decisione che a loro avviso "mette a rischio la vittoria favorendo il movimento cinque stelle o il centrosinistra", mentre i dirigenti di Fratelli d'Italia, in testa il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, anche loro in silenzio, non arretrano di un passo rispetto a quanto avrebbe ottenuto dal leader, Giorgia Meloni, nel tavolo nazionale di ieri.

Il dissenso nasce anche dal fatto che in Abruzzo Forza Italia alle politiche dello scorso 4 marzo in controtendenza nazionale è stato il primo partito della coalizione, anche se di misura sulla Lega: alla Camera gli azzurri hanno ottenuto il 14,53 per cento, la Lega il 13,87, mentre Fdi il 4,95; al Senato Fi il 15,89, i salviniani il 14,01 e Fdi il 4,65. In campo nazionale alla Camera la Lega ha preso il 17,35 per cento dei consensi, Fi il 14, Fdi il 4,3; al Senato la Lega è stata il primo partito con il 17,61 per cento, Fi il 14,43 e Fdi il 4,26.

A proposito di candidati nel centrodestra, ieri il sottosegretario ai Beni culturali, il penstastellato abruzzese Gianluca Vacca, ieri a Teramo aveva sottolineato che "non cambia nulla se uno dei candidati avversari sarà della Lega o di Forza Italia, noi siamo convinti di potercela giocare perché abbiamo votato online il nostro candidato presidente che è Sara Marcozzi". Sul fronte centrosinistra c'è silenzio e per ora non emergono polemiche sulla scelta del candidato perché si è in attesa della decisione del vicepresidente del Csm, il dem Giovanni Legnini, il cui mandato scade il prossimo 25 settembre, il quale ha annunciato che scioglierà il nodo a ottobre.
   

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