"Siamo fiduciosi che alla fine
l'imputato ottenga la giusta punizione. In aula c'è stato un
clima molto sereno, soprattutto grazie ai familiari di Jennifer
che hanno tenuto un comportamento estremamente dignitoso". E' il
commento di Rossella Gasbarri, avvocato di parte civile per
conto della madre della vittima, Fabiola Bacci, al termine della
prima udienza del procedimento a carico di Davide Troilo, il
33enne accusato di omicidio volontario pluriaggravato, per avere
ucciso a coltellate, il 2 dicembre 2016, la sua ex fidanzata
Jennifer Sterlecchini, mentre lei stava lasciando per sempre
l'abitazione che avevano condiviso in via Acquatorbida a
Pescara.
Sulla stessa lunghezza d'onda Roberto Serino, legale di
Jonathan Sterlecchini, fratello di Jennifer. "Sia noi che i
familiari - dice Serino al termine della prima udienza
preliminare - abbiamo la massima fiducia nella giustizia".
Giancarlo De Marco, legale di Davide Troilo, ritiene che
"sarebbe un'ingiustizia se il mio assistito prendesse 30 anni,
in quanto non sussistono le aggravanti" ovvero la premeditazione
e i futili motivi.
Il legale dell'imputato spiega inoltre che "la perizia di
parte evidenzia come Troilo fosse solo parzialmente capace di
intendere e di volere nel momento dell'omicidio, per una lunga
serie di cause legata a una personalità particolare". Un aspetto
che adesso dovrà essere approfondito dal perito che sarà
nominato dal giudice il prossimo 28 settembre.
De Marco si era anche opposto alle richieste di costituzione
di parte civile del Comune di Pescara, della Regione Abruzzo e
dell'associazione Ananke, ma il gup ha accolto le richieste. "Mi
sono opposto in quanto la Regione ha presentato delle
argomentazioni molto generiche legate a un presunto danno
d'immagine, come pure il Comune, la cui richiesta sarebbe stata
plausibile se almeno avesse messo in campo delle particolari
politiche contro la violenza sulle donne - osserva il legale
della difesa - Per quanto riguarda la richiesta
dell'associazione Ananke, innanzitutto non si tratta di
femminicidio, in quanto in precedenza non c'erano mai stati
maltrattamenti o violenze, e dunque non è un delitto di quella
tipologia. Al limite avrei compreso la loro costituzione come
parte civile - conclude De Marco - qualora avessero
precedentemente compiuto un intervento sul caso specifico".
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