"È illegittima la mancata
ammissione della candidatura di Rita Bernardini a Garante dei
Detenuti abruzzesi per violazione della legge Severino e del
bando: la Regione in autotutela ripristini subito la legalità
violata". Lo dicono i Radicali Italiani che sono pronti a
inoltrare ricorso nei prossimi giorni.
"Siamo di fronte a un'evidente violazione del bando e della
stessa legge Severino, che prevede la non ammissione solo nel
caso in cui la pena comminata per il delitto sia non inferiore
ad un anno di reclusione: le pene inflitte all'on. Bernardini
per disobbedienza civile per la legalizzazione della cannabis
non superano, tuttavia, neppur sommate, il limite previsto dalla
legge Severino e dal bando. Tanto più grave - dicono i Radicali
Italiani - appare questa infrazione se si considera che la
figura del Garante dei Detenuti dovrebbe rappresentare la
massima tutela della legalità".
Per far valere le proprie ragioni, Amnistia, Giustizia e
Libertà Abruzzo ha già inviato ai Presidenti del Consiglio e
della Giunta della Regione Abruzzo Giuseppe Pangrazio e Luciano
D'Alfonso una proposta di riammissione della candidatura con
provvedimento da adottarsi in autotutela. Nel frattempo, la
candidata "esclusa, Rita Bernardini continua a visitare le
carceri per vigilare sulle condizioni di vita dei detenuti".
Dopo Teramo ieri, oggi ha compiuto una visita al carcere di
Pescara con una delegazione radicale composta da Vincenzo Di
Nanna, Alessio Falconio, Francesco Radicioni, Rosa Quasibene,
Laura De Berardinis e Maria Cristina Polidoro. "Uno dei grandi
problemi di oggi - ha detto Rita Bernardini, all'uscita dal
carcere di Pescara - é quello oltre che della mancanza di un
Garante dei detenuti almeno in Abruzzo, anche del fatto che la
magistratura di sorveglianza non risponde oggi alle istanze dei
detenuti. Dovrebbe esser a garanzia dei diritti dei detenuti e
invece non risponde a quelle istanze, violando dei diritti come
quello di un mancato permesso per motivi di famiglia, un
trasferimento in un carcere vicino alla sua residenza e un
permesso premio in caso di buona condotta. Questi - ha concluso
l'On Bernardini - sono tutti diritti violati. Noi però sul
Garante dei detenuti abbiamo intenzione di presentare al più
presto ricorso".
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