Le sale della sofferenza, del
distacco dalle cose care per bisogno, per una guerra, una
malattia. Gli spazi dell'avidità, della ricerca effimera della
ricchezza ottenuta avuta o persa ai tavoli da gioco, con un
investimento sbagliato sull'onda dell'immaterialità digitale. Le
stanze dell'accumulo compulsivo di oggetti. Quante vite, quante
tragedie, quante gioie perdute, possono raccontare le migliaia e
migliaia di cose portate, depositate sugli scaffali di un Monte
di Pietà? Quante storie potrebbero raccontare l'infinità di
oggetti che danno vita a "Monte di Pietà", alla Fondazione
Prada, un progetto dell'artista Christoph Buchel, dal 20 aprile
al 24 novembre.
L'artista svizzero, protagonista nel corso di una passata
Biennale d'Arte della realizzazione di una installazione-moschea
all'interno di una chiesa sconsacrata, è partito dalla storia
stessa del Palazzo, sede del Monte di Pietà dal 1834 al 1969,
per dare vita a una sorta di "wunderkammer" dell'anima e del
dolore. Questo, attraverso una sequenza, apparentemente casuale,
di tracce attinenti alla realtà di vita quotidiana, senza
distinzioni tra ricchi e poveri, unite dal passaggio di questi
oggetti da dimensioni "casalinghe" a scaffali "collettivi".
Migliaia di elementi tenuti insieme dal concetto di "debito".
A pianoterra, dopo la stanza dell'accumulatore seriale - uno
scantinato dove c'è di tutto alla rinfusa - il percorso
espositivo prevede uno sviluppo quasi storico-documentaristico
riguardo alle caratteristiche e funzioni del Monte di Pietà, con
i documenti o le sedie per le aste. Al mezzanino si entra in una
dimensione più cupa. Ci sono le stanze con i tavoli da gioco,
della dea bendata che non fa differenze tra chi ha e chi tenta
la sorte. Letti, tavole imbandite i resti di notti forse passate
insonni. Subito dopo, si entra nel contemporaneo: irrompono il
digitale, la moneta elettronica, i canali social: il mondo in
sostanza dove sono labili i confini tra realtà ed apparenza. Al
primo piano del palazzo, il salone centrale è una sequenza di
oggetti di vario genere. Ci sono bambole, chitarre, mappamondi,
moto, manifesti compro-oro, lavatrici, canoe, reperti bellici,
remi, mappe, libri, abiti, brocche per l'acqua o il vino,
quadri, monete e tanto altro.
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