Nel primo trimestre 2024 il
mercato del lavoro del Veneto ha registrato un saldo positivo
per +28.200 posizioni dipendenti, grazie soprattutto al bilancio
occupazionale del mese di marzo, che con 17.800 posti di lavoro
guadagnati fa segnare un risultato migliore rispetto a quello
dello stesso mese 2023 (+17.300). Le assunzioni sono in linea
con quelle dello scorso anno, mentre le cessazioni registrano un
lieve aumento (+1%), dovuto soprattutto alla crescita dei
licenziamenti.
Il dato emerge dall'ultima "Bussola del lavoro" elaborata
dall'agenzia regionale Veneto Lavoro. Si confermano, secondo
l'analisi, i segnali di un progressivo rallentamento della
crescita occupazionale, sia per una progressiva saturazione del
bacino di posizioni disponibili, sia per il permanere delle
difficoltà nel reclutamento del personale.
Le dinamiche stagionali spingono il settore turistico, mentre
vi sono rallentamenti nel metalmeccanico e in alcuni comparti
del made in Italy. Venezia e Verona sono le province nelle quali
si concentra la crescita occupazionale.
A crescere nell'ultimo periodo sono soprattutto i contratti a
tempo determinato (+16.400 a marzo, +19.000 da inizio anno), che
beneficiano dei primi effetti sul turismo delle riaperture
primaverili e dell'anticipo delle festività pasquali. Il tempo
indeterminato, seppure in terreno positivo (+8.800), registra
invece una brusca frenata rispetto al 2023, mentre
l'apprendistato si conferma in calo e si mantiene su volumi
piuttosto contenuti (+500).
L'incidenza delle assunzioni a part-time continua a essere
particolarmente elevata: 34% nell'ultimo mese, in progressivo
rafforzamento per entrambi i generi (50% per le donne, 22% per
gli uomini).
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