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Truffa 'bonus facciate', chiesti 9 rinvii a giudizio a Rovigo

Truffa 'bonus facciate', chiesti 9 rinvii a giudizio a Rovigo

Incassati erogazioni pubbliche per lavori mai eseguiti

ROVIGO, 09 aprile 2024, 12:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

La procura di Rovigo ha chiesto il rinvio a giudizio di 9 persone residenti tra la provincia polesana, Ferrara e Svizzera per una truffa sul 'bonus facciate', avendo riscosso erogazioni pubbliche di denaro per lavori edilizi mai eseguiti.
    Una trentina i casi accertati dalla guardia di Finanza che ha indagato anche il difensore di fiducia di uno dei principali indagati e una società di Polesella ( RO) per illecito amministrativo. Le indagini hanno ricostruito la truffa legata ai bonus edilizi (in particolare, bonus facciate) e alla successiva condotta di riciclaggio del denaro. I finanzieri hanno dimostrato l'esistenza di crediti collegati a lavori edilizi mai realizzati, stando alle testimonianze dei proprietari degli immobili coinvolti che hanno, tra l'altro, affermato di non conoscere gli indagati e le società utilizzate da quest'ultimi.
    Gli indagati, consapevoli della circostanza che nessun lavoro era stato realizzato, creavano delle deleghe con le quali fittiziamente simulavano che il proprietario del bene autorizzava il libero professionista all'inserimento dei dati.
    Il credito così generato risultava essere, però, intestato al proprietario del bene sul quale venivano realizzati i lavori e poi il credito veniva trasferito a favore delle società riconducibili agli indagati. Le Poste Italiane ignare del meccanismo hanno così corrisposto 2.186.618,73, ovvero circa l'83% del valore nominale dei crediti acquistati. Le somme sono quindi confluite su uno solo dei tre conti correnti: due società, subito dopo aver ricevuto il corrispettivo dalle Poste per la vendita dei crediti, hanno infatti fatto confluire il quasi intero importo a favore del conto corrente della terza. Il principale indagato aveva enormi disponibilità di denaro contante: nella sua casa sono stati trovati 170.790 euro. Ad oggi sono stati sequestrati agli imputati beni per 754.169,21 euro. Inoltre sono stati sequestrati crediti acquistati dalle Poste Italiane per 2.895.581 euro.
   

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