Nonostante il tasso di
partecipazione femminile al mercato del lavoro veneto nel 2023
abbia raggiunto i suoi livelli massimi (67% nel secondo
trimestre e 66,2% nel terzo), con circa 10 punti percentuali in
più rispetto alla media nazionale, il divario di genere resta
elevato, con una differenza di 17,2 punti percentuali tra il
tasso di occupazione femminile e quello maschile, e differenze
marcate anche in altri aspetti della vita economica e sociale.
Il dato emerge dal report di Veneto Lavoro in occasione dell'8
marzo.
Resta elevata l'incidenza del part time, e si confermano le
disuguaglianze nelle opportunità di accesso al mondo del lavoro
o in quelle di avanzamento di carriera.
Il Gender Employment Gap, indicatore del divario tra tasso di
occupazione maschile e femminile, pone l'Italia al penultimo
posto nell'UE, con una differenza di 19,7 punti percentuali a
fronte di una media europea di 10,7, mentre in Veneto si attesta
a 17,2.
Per l'assessore al Lavoro Elena Donazzan "se è vero, come
raccontano i dati, che la parità tra uomo e donna è ancora un
obiettivo fondamentale da perseguire, non si possono non vedere
i traguardi raggiunti per dare avvio e sostanza al processo
culturale necessario all'affermazione del ruolo delle donne
nella società e alla diffusione di una cultura
antidiscriminatoria delle pari opportunità, come previsto
dall'Obiettivo 5 dell'Agenda 2030 dell'Unione europea e ribadito
dalla legge regionale 3/2022".
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