"Se dovessimo disegnare una città
della cultura ideale questa è Treviso, che non a caso è definita
'la piccola Atene'". Così ha esordito a Roma il presidente del
Veneto, Luca Zaia, davanti alla commissione del ministero della
Cultura che dovrà indicare quale sarà la Capitale della Cultura
2026, scelta tra i 10 progetti finalisti sui 16 esaminati.
"Portiamo in dote - ha spiegato Zaia - una città di 86mila
abitanti che vive nel turismo culturale. Ci sentiamo nella
responsabilità di far fare una bella figura al Paese. E non è un
caso che questa città abbia 11 sedi museali, 10 biblioteche 5
teatri e una sessantina di grandi eventi tra i quali cinque
premi letterari". "Non siamo in un periodo storico nel quale
possiamo permetterci di aver una candidatura che passa in
sordina - ha osservato -. Nel 2026 ci saranno le Olimpiadi e con
questo appuntamento ci vuole una candidatura solida".
Zaia ha tra l'altro sottolineato "l'attenzione che questo
dossier riserva ai giovani, sui quali si è sempre investito, e i
vantaggi che questa città ha per fruibilità e accessibilità,
potendo fare affidamento su un aeroporto e su una stazione
ferroviaria a pochi passi dal centro urbano. E soprattutto - ha
ribadito - siamo qui oggi per presentare una candidatura che
racchiude affidabilità progettuale, certezza di investimenti e
certezza sul futuro. Per questo chiedo alla commissione di
valutarci appieno".
"La Regione Veneto crede con forza a questa candidatura - ha
aggiunto Cristiano Corazzari, assessore regionale alla Cultura
-. Un risultato che andrebbe a rappresentare una straordinaria
opportunità non solo per la città, ma per tutto il territorio
regionale, con una crescita sociale e un indotto che avrà
sicuramente un effetto positivo su tutta l'area della Marca
Trevigiana e del Veneto".
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