La fase espansiva post Covid
sembra essersi fermata. Dopo il forte rimbalzo dell'attività
manifatturiera veneta nel 2021 (+16,6% media annua) e la coda
positiva del 2022 (+4,5% media annua), la produzione industriale
chiude il 2023 con un calo medio annuo tendenziale del -2%
(-3,5% nel quarto trimestre 2023), primo dato negativo dopo il
periodo Covid. E nel quarto trimestre 2023 si conferma la
debolezza della domanda internazionale, con una raccolta ordini
dal mercato estero scesa del -5,6% su base tendenziale.
È la fotografia che emerge dai dati di VenetoCongiuntura,
l'analisi congiunturale sull'industria manifatturiera realizzata
da Unioncamere del Veneto ed effettuata su un campione di oltre
2.000 imprese con almeno 10 addetti, cui fa riferimento
un'occupazione complessiva di oltre 93.000 addetti.
Stabili al 46% le imprese interessate da un aumento della
produzione, ma i giudizi degli imprenditori sulle prospettive
per il primo trimestre del nuovo anno sono incerte, con un 35%
che si attende una situazione di stabilità della produzione.
"I dati ci parlano di una fase di rallentamento, dovuta in
parte anche ai diversi shock ravvicinati che hanno colpito
l'economia. - commenta il presidente di Unioncamere del Veneto
Mario Pozza -. L'industria manifatturiera regionale sta
viaggiando con il freno a mano tirato, in cerca di una strada
per normalizzarsi, dopo la ripartenza post-Covid e gli sforzi
fatti per contenere l'inflazione e le speculazioni sui prezzi.
Però dobbiamo fare i conti con indicatori in negativo rispetto
allo scorso anno. Prima causa: la debolezza della domanda
internazionale, con la raccolta ordini dal mercato estero scesa
del -5,6%".
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