"Il vino italiano subirà quest'anno
una contrazione del proprio fatturato del 2,5%-3% a causa del
combinato disposto di fattori congiunturali che con la guerra
hanno subito un'ulteriore accelerazione". Lo ha detto oggi al
Vinitaly, al convegno del Banco Bpm/Prometeia, il segretario
generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti. "Il
quasi completo azzeramento delle vendite presso i mercati
emergenti coinvolti nel conflitto - ha proseguito Castelletti -,
ma soprattutto l'escalation dei costi di produzione,
dell'inflazione e il crollo della fiducia dei consumatori sta
creando una spirale particolarmente negativa sul vino italiano".
Allo stato attuale, Uiv stima un ulteriore aumento del costo
medio di produzione per circa 400 milioni di euro, portando il
surplus sui costi produttivi sui 12 mesi 2022 - che incidono
ormai per oltre il 30% sul valore della bottiglia media - a 1,7
miliardi di euro.
"La congiuntura economica è indubbiamente complessa - ha
osservato . Vittorio Cino, direttore di Federvini - Il
conflitto russo-ucraino ha ulteriormente aggravato un quadro già
segnato dai rincari nella logistica e dagli aumenti dei prezzi
delle materie prime (vetro +25%, cartone più che raddoppiato,
tappi + 40%) che ogni giorno sempre di più mettono a dura prova
gli operatori".
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