"Non possiamo dimenticare quello
che è accaduto il 9 ottobre 1963 nella valle del Piave a Erto,
Casso
e Longarone. Oltre ad aver causato quasi 2000 vittime innocenti,
questo evento ha provocato una ferita profonda nella storia e
nel tessuto sociale di questo territorio e dell'intero Paese".
Lo ha affermato il presidente del Parlamento Europeo, David
Sassoli, in un messaggio inviato in occasione di una cerimonia
di commemorazione delle vittime, promossa dall'amministrazione
comunale in collaborazione con il Parlamento Europeo, per
estendere la memoria di quegli eventi all'intera collettività
dell'Ue.
"Ma non possiamo limitarci al solo ricordo - ha aggiunto
Sassoli - perché il Vajont è un simbolo degli errori e delle
tragedie che l'Italia avrebbe potuto evitare". L'Italia, ha
concluso "è un paese meraviglioso", ma "non possiamo dimenticare
che il nostro è anche un territorio fragilissimo, delicato e
sottoposto da sempre a grandi rischi naturali": "all'Italia
occorre un grande piano di manutenzione del territorio e
un'adeguata legge
sul consumo del suolo".
Quanto accaduto, ha osservato il presidente del Friuli
Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, è "una tragedia causata non
solo da scelte che non hanno tenuto conto dell'ambiente, ma
anche della mancanza di ascolto della popolazione locale, un
patrimonio di conoscenza e saggezza la cui voce è stata del
tutto disattesa". "Le istituzioni invece - ha concluso - Regione
per prima, devono collaborare con le realtà locali per compiere
quelle scelte di sviluppo che debbono essere il frutto di
confronto e scelte condivise".
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