Si aprirà oggi
pomeriggio ad Augusta l'assemblea della Conferenza episcopale
tedesca e già si annunciano nuove tensioni con il Vaticano.
L'apertura dell'assise è stata infatti preceduta da una lettera,
inviata ai vescovi tedeschi, dal cardinale Segretario di Stato
Pietro Parolin, dal cardinale Victor M. Fernández, Prefetto del
Dicastero per la Dottrina della Fede, e dal cardinale Robert F.
Prevost, Prefetto del Dicastero per i Vescovi. Al centro delle
controversie l'annunciata costituzione in Germania di un
Consiglio sinodale che "non è previsto dal diritto canonico
vigente e pertanto una risoluzione della Dbk (Deutsche
Bischofskonferenz, Conferenza episcople tedesca, ndr) in tal
senso non sarebbe valida, con le relative conseguenze legali",
si legge nella lettera inviata dal Vaticano ai tedeschi e
pubblicata dal portale Settimana News.
In realtà resta un più ampio braccio di ferro della Chiesa
tedesca che vorrebbe accelerare su alcune riforme,
dall'ordinazione sacerdotale delle donne alla possibilità per i
preti di rinunciare al celibato, fino al matrimonio delle coppie
gay; tensione che non si è appianata neanche con gli incontri
bilaterali che si sono tenuti nel recente passato. E la Santa
Sede vuole arrivare alla seconda sessione del Sinodo, ad
ottobre, senza queste marcate divisioni.
Sulla questione arriva il commento del cardinale Cristoph
Schoenborn, arcivescovo di Vienna, teologo, che in diverse
occasioni ha mediato in discussioni che sembravano in fase di
stallo. "Sono impressionato dalla pazienza con cui il Papa e i
dicasteri romani cercano di rimanere in dialogo con i vescovi
tedeschi - dice il cardinale austriaco in un colloquio con il
teologo Jan-Heiner Tuck, pubblicato da Theologie und Kirche - e
di mantenere l'unità e la comunione. Non pochi accusano il Papa
e i suoi collaboratori di essere troppo pazienti, dicendo che è
arrivato il momento di reagire con misure drastiche. No, anche
dopo l'ultima lettera di Roma: la finestra del dialogo rimane
aperta! Ho l'impressione che il Papa e i dicasteri romani
abbiano fatto di tutto per venire incontro ai vescovi tedeschi.
Dovremmo quindi aspettarci che anche i vescovi tedeschi facciano
delle concessioni in cambio".
La parola oggi passa al presidente della Conferenza
episcopale tedesca, mons. Georg Batzing, che nel pomeriggio
aprirà l'assemblea dei vescovi.
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