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Nuove tensioni tra il Vaticano e la Chiesa tedesca

Nuove tensioni tra il Vaticano e la Chiesa tedesca

Oggi l'assemblea ad Augusta. Schoenborn, Papa veramente paziente

CITTÀ DEL VATICANO, 19 febbraio 2024, 10:54

Redazione ANSA

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Si aprirà oggi pomeriggio ad Augusta l'assemblea della Conferenza episcopale tedesca e già si annunciano nuove tensioni con il Vaticano.
    L'apertura dell'assise è stata infatti preceduta da una lettera, inviata ai vescovi tedeschi, dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, dal cardinale Victor M. Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, e dal cardinale Robert F.
    Prevost, Prefetto del Dicastero per i Vescovi. Al centro delle controversie l'annunciata costituzione in Germania di un Consiglio sinodale che "non è previsto dal diritto canonico vigente e pertanto una risoluzione della Dbk (Deutsche Bischofskonferenz, Conferenza episcople tedesca, ndr) in tal senso non sarebbe valida, con le relative conseguenze legali", si legge nella lettera inviata dal Vaticano ai tedeschi e pubblicata dal portale Settimana News.
    In realtà resta un più ampio braccio di ferro della Chiesa tedesca che vorrebbe accelerare su alcune riforme, dall'ordinazione sacerdotale delle donne alla possibilità per i preti di rinunciare al celibato, fino al matrimonio delle coppie gay; tensione che non si è appianata neanche con gli incontri bilaterali che si sono tenuti nel recente passato. E la Santa Sede vuole arrivare alla seconda sessione del Sinodo, ad ottobre, senza queste marcate divisioni.
    Sulla questione arriva il commento del cardinale Cristoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, teologo, che in diverse occasioni ha mediato in discussioni che sembravano in fase di stallo. "Sono impressionato dalla pazienza con cui il Papa e i dicasteri romani cercano di rimanere in dialogo con i vescovi tedeschi - dice il cardinale austriaco in un colloquio con il teologo Jan-Heiner Tuck, pubblicato da Theologie und Kirche - e di mantenere l'unità e la comunione. Non pochi accusano il Papa e i suoi collaboratori di essere troppo pazienti, dicendo che è arrivato il momento di reagire con misure drastiche. No, anche dopo l'ultima lettera di Roma: la finestra del dialogo rimane aperta! Ho l'impressione che il Papa e i dicasteri romani abbiano fatto di tutto per venire incontro ai vescovi tedeschi.
    Dovremmo quindi aspettarci che anche i vescovi tedeschi facciano delle concessioni in cambio".
    La parola oggi passa al presidente della Conferenza episcopale tedesca, mons. Georg Batzing, che nel pomeriggio aprirà l'assemblea dei vescovi.
   

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