L'ansia, la depressione, la
solitudine, i disturbi alimentari, il rifugiarsi nella droga e
nella pornografia: sono le questioni che i giovani della Gmg a
Lisbona hanno voluto inserire nella Via Crucis con il Papa.
Stazione dopo stazione i ragazzi, che sono riuniti al Parque
Eduardo VII in attesa del Pontefice, questa sera parleranno
della loro personale via crucis di ogni giorno.
"Ci viene detto che la vita è piena di opportunità, ma è
difficile vedere dove siano quelle opportunità quando i soldi
non sono sufficienti, quando non si riesce a trovare lavoro e
quando l'accesso all'istruzione spesso è praticamente
impossibile", si legge nella meditazione della prima stazione,
diffusa sul portale ufficiale della Giornata Mondiale della
Gioventù. I giovani metteranno dunque ai piedi della croce tutti
i mali dei nostri giorni: "guerre, attentati, sparatorie di
massa ma anche violenze nei matrimoni e nelle relazioni, abusi
sui minori, bullismo, abusi di potere, famiglie dove si
scagliano parole pesanti come macigni".
"Ci è stato detto mille volte che ciò che contava di più era
la nostra immagine e la nostra autorealizzazione. Che avevamo il
diritto di essere felici e che dovevamo pensare prima a noi
stessi. Ed eccoci qui, egocentrici, ognuno concentrato sul suo
cellulare, nei propri interessi, sulla propria isola, in attesa
di una felicità che non arriva", la preghiera della sesta
stazione. E ancora: "Oggigiorno noi giovani, Signore, abbiamo
spesso una mente complicata. Soffriamo di ansia e depressione,
problemi alimentari, burnout. A volte ci chiediamo chi siamo e
se vale la pena vivere la vita. A volte, ci sentiamo molto giù,
a terra. Peggio che avere un problema, è sentirsi un problema".
Poi l'ansia per il clima: "Ci chiediamo come sarà il nostro
futuro su questo pianeta. Assistiamo al consumo incontrollato
delle risorse della terra, all'estinzione di alcune specie, alla
devastazione delle foreste. Siamo spaventati dal cambiamento
climatico e ci sentiamo molto insicuri riguardo al futuro".
Infine il pensiero a tutti coloro che "fuggono dalla guerra,
dalla fame, dalla mancanza d'acqua, dalle persecuzioni
politiche".
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