Con 19 voti a favore e 16 astensioni
il Consiglio Valle ha approvato un disegno di legge che modifica
la disciplina dell'imposta di soggiorno in Valle d'Aosta. Il
provvedimento è costituito da cinque articoli. E' finalizzato "a
chiarire dei passaggi procedurali e a risolvere alcuni dubbi
interpretativi".
"La nuova disposizione - ha detto Roberto Rosaire (Uv) - prevede
che i Comuni dovranno adottare la deliberazione che stabilisce
la misura dell'imposta di soggiorno entro il 31 dicembre dello
stesso anno. In caso di mancata adozione, la misura dell'imposta
corrisponde a quella minima approvata dalla Giunta regionale.
Riguardo alle esenzioni, viene chiarita l'esenzione per gli
autisti di gruppi organizzati (se questi beneficiano di
soggiorni gratuiti), così come per gli studenti universitari,
nonché ai loro autisti e accompagnatori. Una modifica che mira a
favorire la partecipazione degli studenti universitari a eventi
o soggiorni nella nostra regione. Vengono poi rafforzati il
controllo e la trasparenza nella gestione del tributo a livello
locale".
Per Stefano Aggravi (Rassemblement valdotain) "se l'imposta è di
rango comunale secondo noi sarebbe corretto che i comuni che non
vogliono applicarla possano farlo, qui invece si sta gestendo la
questione in maniera centrale e dirigistica da parte della
Regione, prevedendone l'applicazione obbligatoria nella misura
minima dei 50 centesimi. Ecco perché abbiamo presentato degli
emendamenti per attuare il principio dell'autonomia comunale,
indicando la possibilità di non applicare l'imposta". Erika
Guichardaz (Pcp) ha evidenziato che "anche in sede di audizione
sono emersi il ruolo e la competenza degli enti locali a
decidere di non applicare la norma sull'imposta di soggiorno in
alcuni periodi dell'anno. Questo per agevolare gli host, ma
anche perché si produrrebbero effetti virtuosi sull'efficienza
degli uffici comunali. Sempre in audizione è emersa da parte di
chi affitta senza essere un professionista la richiesta di
trovare strumenti per agevolare tutti gli adempimenti connessi
all'imposta di soggiorno: su questa richiesta di semplificazione
non vediamo nessun risultato".
Secondo Raffaella Foudraz (Lega Vda) "il Governo non ha voluto
recepire le richieste presentate dall'opposizione che andavano
nell'ottica di risolvere delle criticità reali e manifestate, in
primis, dai portatori di interesse che sono emerse in
Commissione". Pierluigi Marquis (Forza Italia) ha aggiunto:
"Oggi si cerca di mettere mano ad alcune problematiche emerse in
prima applicazione, ma nei fatti non vi è la volontà di
sostenere né l'ordine del giorno né gli emendamenti delle
opposizioni. Invitiamo il Governo a riconsiderare queste
proposte che mettono in evidenza che in tutta questa partita
costa di più la corda del sacco".
Per Aldo Di Marco (Pour lì'Autonomie) questo tributo è
"un'imposta in favore del nostro territorio, che gioca un ruolo
cruciale anche nello sviluppo di un modello di turismo
sostenibile; un'imposta che consente ai comuni di ricavare
risorse destinate a gestire l'impatto sui contesti e a
preservare il nostro patrimonio storico, artistico e naturale
senza andare a pesare sulla tassazione dei cittadini residenti.
Le modifiche proposte oggi ci appaiono indispensabili".
Infine l'Assessore al turismo, Giulio Grosjacques: "Il testo
presentato in Aula apporta alcune modifiche di manutenzione che
vanno a colmare delle lacune emerse in sede di prima
applicazione. Stiamo lavorando per semplificare le procedure. Il
tutto potrebbe poi essere modificato ulteriormente in seguito
alla riforma nazionale sull'imposta di soggiorno che è in fase
di elaborazione e che prevede, ad esempio, una modifica
rilevante del sistema di calcolo: non più con un'applicazione
dell'importo da pagare per persona ma per numero di stanze
occupate. La materia è in continua evoluzione e analizzeremo le
eventuali criticità che potranno sorgere".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA