Il gruppo consiliare Progetto civico
progressista in una nota "ringrazia il presidente della quinta
commissione, Andrea Padovani, che nel comunicato stampa relativo
all'audizione del 10 aprile scorso sui lavori dell'ampliamento
dell'ospedale Parini, ha evidenziato come 'il programma dei
lavori ha avuto un nuovo impulso a seguito della risoluzione del
Consiglio regionale approvata a maggio 2021'".
Secondo il gruppo Pcp "votando quella risoluzione i
consiglieri Padovani, Bertin, Malacrinò, Jean-Pierre Guichardaz
e Cretier hanno dato avvio all'opera che, anche dopo l'audizione
del 10 aprile, si conferma essere un accrocchio che porterà alla
realizzazione di una nuova area megalitica e del pezzo di
ospedale per acuti, ma non alla realizzazione del presidio unico
che non vedrà la sua conclusione nemmeno con le fasi quattro e
cinque". Per le consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli
"non serve mettere la parola 'nuovo' davanti al pezzo di
ampliamento che si prevede di realizzare, perché quel nuovo
edificio è solo un pezzo dell'intero ospedale che per funzionare
ha bisogno del vecchio Parini, del vecchio Beauregard, del
futuro polo materno-infantile e della nuova ala dedicata alla
psichiatria".
"Quello che è emerso chiaramente dall'audizione - proseguono
- è che, forse nel 2029, vedremo sorgere un nuovo pezzo di
ospedale collegato ad una struttura quasi centenaria attraverso
corridoi e sotterranei, spostare l'accesso al pronto soccorso
sulla 'poco trafficata' via Roma, realizzare una superficie
eliportuale in cui si potranno effettuare non più di un
accesso/giorno, ma vigilata 24h su 24, sdoppiare le radiologie
tra edificio nuovo e vecchio. Il tutto con un cantiere molto
rumoroso che durerà almeno 42 mesi, una spesa di 201 milioni di
euro a cui aggiungere tutte le altre opere delle successive fasi
4 e 5, non ancora contabilizzate".
Le consigliere concludono: "Ribadiamo tutte le critiche sino
ad oggi formulate circa la scelta di dar corso all'attuale
progetto, senza un preventivo confronto con altre soluzioni,
convinte che su tale miope scelta - insieme ad altre assai
discutibili - e sulle sue conseguenze, sia stato coerente dare
le dimissioni dalle cariche di presidente della quinta
commissione e assessora".
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