"La conoscenza è il primo strumento di contrasto alle infiltrazioni mafiose: far capire ai giovani come la criminalità organizzata sia in grado di pervadere le attività quotidiane può contribuire concretamente a formare ai temi della legalità e della cittadinanza responsabile". Lo ha detto il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, inaugurando il corso di formazione "Giovani Ambasciatori della Legalità".
"Attraverso questo percorso formativo autorevole, sia sotto il profilo accademico sia dal punto di vista dell'azione concreta di magistratura e forze dell'ordine - ha proseguito - i giovani diventano dei veri e propri portavoce della legalità e le loro conoscenze saranno messe a frutto durante una serie di iniziative rivolte alle scuole secondarie della Valle d'Aosta.
La parola è un'arma potentissima contro le mafie, perché le mafie si nutrono di silenzio e di indifferenza: giovani che parleranno ai giovani è un modo per accrescere la consapevolezza che la mafia non è un mostro invincibile ma che può essere contrastato innanzitutto con la conoscenza e l'educazione".
Alla formazione, in programma per tutta la settimana all'Università della Valle d'Aosta, partecipano giovani iscritti ad un corso di laurea o laureati. L'iniziativa è organizzata dall'Osservatorio regionale antimafia e dal Dipartimento di Scienze economiche e politiche dell'UniVdA. "E' una grande opportunità - ha detto la rettrice dell'ateneo, Manuela Ceretta - di cui fruiscono in modo particolare in questa edizione iscritte e iscritti a Scienze politiche e delle relazioni internazionali, ma che in futuro spero potrà trovare l'interesse di tutte le studentesse e di tutti gli studenti dell'ateneo valdostano. La legalità non è monopolio, appannaggio, di coloro che frequentano Scienze politiche e delle relazioni internazionali. Riflettere a lungo e con persone competenti, con lezioni universitarie e testimonianze di operatori della legalità, che raccordano teoria e pratica, è un valore aggiunto per tutte e tutti".
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