Circa 115 studenti delle classi prime di tre diverse scuole secondarie di secondo grado parteciperanno tra il 30 settembre e il 3 ottobre prossimi ad uscite in rifugio insieme a guide di alta montagna e accompagnatori di media montagna. L'obiettivo di questi interventi è duplice: da un lato "avvicinano i giovani ai lavori della montagna", ha detto in conferenza stampa l'assessore al Turismo, Giulio Grosjacques, dall'altro "sono inseriti nei programmi scolastici e servono come stimolo ed esperienza outdoor e a completare la parte didattica", ha spiegato l'assessore al Sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz.
Per il 2024 lo Stato ha assegnato alla Regione Valle d'Aosta 67 mila 592 euro per realizzare il progetto 'Giovani valdostani in montagna'. Somma che l'assessorato al Sistema educativo ha integrato con altri 47 mila 500 euro in modo da attuare quattro interventi: oltre alle escursioni in rifugio, sono previste attività sulla neve per classi seconde e terze superiori, sport estivi per le quarte e le quinte e un avvicinamento alla professione di accompagnatore di media montagna per giovani tra i 18 e i 29 anni. Sono sette le istituzioni scolastiche coinvolte.
'Alla scoperta della natura: studenti valdostani in rifugio' si concretizzerà in tre uscite. Due al rifugio Prarayer a Bionaz, il 30 settembre per due classi della Fondazione formazione professionale turistica e il 3 ottobre per tre classi del Liceo Bérard, una all'ostello di Machaby per due classi dell'Istituto Don Bosco di Chatillon.
“Fino ai 18 anni abbiamo la più alta percentuale in Italia di persone che praticano attività sportive, ma dopo i valdostani si allontanano dallo sci. Quindi vogliamo coinvolgere i giovani per farli innamorare dello sport, per dare loro possibilità di avvicinarsi a queste professioni”, ha detto l’assessore Grosjacques. “Le guide di alta in montagna - ha aggiunto - in alcuni periodi non riescono a dare risposta alla domanda di tutta la clientela. Serve fare il possile per trattenerli sul territorio e avviarli a professioni che sono sul territorio. Guide alpine, maestri sci, accompagnatori media montagna, guide naturalistiche, maestri di mountain bike. Questi primi passaggi servono ad ampliare conoscenze e fare da apripista”.
Per il presidente dell’Uvgam, Ezio Marlier, il proprio è “un mestiere che fa sudare, faticare ma che ha sicuramente tante opportunità, e la prima è continuare a vivere nel proprio territorio e mantenere le proprie radici”.
La sovrintendente agli Studi, Marina Fey, ha anticipato che “in una logica di continuità” sono previsti interventi per “portare in montagna anche gli alunni delle elementari. Ci sarà un investimento, a livello sperimentale, con alcune classi durante la prossima primavera”.
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