La procura di Aosta ha avviato un'indagine sull'alluvione che il 29 e il 30 giugno scorsi ha colpito in particolare Cogne e Cervinia: un fascicolo conoscitivo, al momento senza indagati né ipotesi di reato (un 'modello 45'), aperto vista la portata dei danni. Nei giorni scorsi il governo, deliberando lo stato di emergenza di 12 mesi sui territori colpiti, ha stanziato una prima tranche di 20 milioni e 600 mila euro. La Regione ha stimato 93/94 milioni di danni alle opere pubbliche, 11 milioni per l'agricoltura e circa sei per le società partecipate che producono e distribuiscono energia. Da quantificare le perdite dei privati.
A Cervinia, frazione del comune di Valtournenche, la situazione è sostanzialmente tornata alla normalità: la località era stata isolata solo per alcune ore e i danni principali hanno riguardato i locali del centro, che erano stati invasi dal fango. Domani sera è atteso in paese il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, che incontrerà gli amministratori locali e i vertici della società degli impianti a fune, la Cervino spa.
A Cogne l’isolamento finirà soltanto la mattina di sabato 27 luglio, con la riapertura definitiva della strada regionale, che era stata danneggiata in più punti dalle esondazioni del torrente Grand Eyvia la sera del 29 giugno scorso. Per far scendere a valle turisti e residenti bloccati, era stata organizzata con gli elicotteri un’evacuazione che aveva coinvolto circa 1.800 persone. Domenica scorsa oltre 400 di loro, scortate dalla protezione civile, hanno potuto recuperare i propri autoveicoli che erano rimasti parcheggiati in paese e riportarli a valle, transitando lungo la strada in via di ricostruzione. Altri danni, legati all’esondazione della Dora Baltea, sono stati registrati in bassa Valle d’Aosta.
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