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'Entre chien et loup', al Castello Gamba l'envers secondo Sophie-Anne Herin

'Entre chien et loup', al Castello Gamba l'envers secondo Sophie-Anne Herin

Inaugurata la mostra fotografica visitabile fino al 16 giugno

AOSTA, 28 marzo 2024, 10:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

E' stata inaugurata al Castello Gamba - Museo di Arte moderna e contemporanea della Valle d'Aosta di Châtillon la mostra di Sophie-Anne Herin 'Entre chien et loup'. L'esposizione, realizzata in sinergia con la Struttura Patrimonio storico artistico e gestione dei siti culturali della Soprintendenza, visitabile fino al 16 giugno 2024, è curata da Olga Gambari, giornalista, critica e curatrice indipendente che da anni si occupa di progetti artistici multidisciplinari.
    L'antica espressione francese scelta per dare il nome all'esposizione, traducibile in italiano con "al calare della notte", racchiude in sé il significato del progetto: raccontare quel particolare momento della giornata caratterizzato dal passaggio dalla luce al buio. Il crepuscolo raccontato da Sophie-Anne Herin è quello dell'envers, il versante valdostano occupato prevalentemente da boschi e caratterizzato dalla scarsità di ore di luce nei mesi invernali.
    "La restituzione visiva della Valle d'Aosta è del tutto peculiare, tecnicamente condotta sottoesponendo le immagini in fase di ripresa fotografica, digitale e analogica, con l'obiettivo di creare immagini crepuscolari", spiega Viviana Maria Vallet, dirigente della Struttura patrimonio storico artistico e gestione siti culturali e coordinatore scientifico del Castello Gamba. "Sono nata in un paese che in inverno non gode di molte ore di luce e l'idea della penombra è qualcosa di familiare - dice Herin -, una mappa di declinazione di luminosità che orienta il mio sguardo." La mostra si sviluppa all'interno dei tre piani dedicati alle esposizioni temporanee del Castello Gamba in un percorso che inizia dalla terra per poi superare i confini delle montagne e arrivare prima al cielo e poi al sogno.
    "Quasi rievocando il noto mito della caverna di platonica memoria, il percorso di questa esposizione, al di là della romantica e onirica dimensione dei soggetti scelti, ci prende per mano e ci accompagna attraverso le sfumature di un personale crepuscolo interiore: le luci e le ombre racchiuse in ognuno di noi", commenta l'assessore regionale ai Beni e alle attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz.
   

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